Pompei, rifiorisce il Giardino di Ercole

casa del giardino di ercole

Con l’inaugurazione ufficiale dell’11 giugno, riapre al pubblico uno degli angoli più suggestivi e significativi del sito archeologico di Pompei: la Casa del Giardino di Ercole, nota anche come “Casa del profumiere”, grazie a una straordinaria operazione di ricostruzione filologica del giardino.

Nell’area verde della casa, sono state messe a dimora 800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a viti, ciliegi e meli cotogni, selezionati sulla base di documentazioni storiche e archeobotaniche. Il progetto, realizzato con il sostegno tecnico dell’Associazione ROSANTIQUA, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, ma soprattutto un punto d’incontro tra archeologia, botanica e cultura sensoriale.

“La fusione tra paesaggio naturale e archeologia che caratterizzava l’antica Pompei è tornata oggi a essere realtà – ha dichiarato il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel –. Il verde, da elemento marginale, è oggi parte integrante del progetto di valorizzazione e di azienda agricola del Parco.”

La casa, risalente al III sec. a.C., prende il nome da una statua di Ercole trovata nel larario del giardino, oggi ricostruita in terracotta e riposizionata accanto al triclinio estivo. Celebre anche per l’iscrizione “cras credo” (“domani si fa credito”) all’ingresso, l’abitazione presenta le caratteristiche tipiche delle case a schiera pompeiane, ma con un’importante vocazione produttiva.

Le indagini archeologiche, condotte in diverse fasi tra il 1953 e il 1988, hanno rivelato che dopo il terremoto del 62 d.C., il proprietario ampliò la proprietà, demolendo le domus adiacenti per realizzare un grande giardino destinato alla coltivazione di fiori per la produzione di profumi, come testimoniato dal ritrovamento di bottigliette in vetro e altri oggetti.

Il recente intervento ha restituito l’originario piano di campagna e l’antico sistema di irrigazione, unico nel suo genere a Pompei. Ricostruiti anche i pergolati di viti e le aiuole con essenze selezionate secondo gli studi della botanica Wilhelmina F. Jashemski, pioniera della ricerca archeobotanica nel sito.

Il progetto, guidato dall’Associazione ROSANTIQUA con il presidente Michele Fiorenza, ha coinvolto numerosi esperti: Antonio De Simone e Salvatore Ciro Nappo per l’archeologia, Michele Borgongino per la botanica, Luigi Frusciante e Gaetano Di Pasquale per l’agronomia, con la direzione dei lavori di Raffaele Serafino. Fondamentale anche il ruolo dei funzionari del Parco Archeologico di Pompei e del settore verde, tra cui Paolo Mighetto, Maria Rispoli, Claudia Buonanno e altri tecnici.

La Casa del Giardino di Ercole sarà visitabile ogni martedì come “casa del giorno”, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in un luogo vivo, profumato, e profondamente evocativo, che racconta un pezzo poco noto ma affascinante della vita quotidiana e produttiva nella Pompei di duemila anni fa.

Post correlati

Lascia un commento

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.