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Importanti scoperte dalle ricerche nella Riserva Unesco del Monte Peglia

riserva del monte peglia butterfly week
Sono da poco iniziate nella Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia, le ricerche del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze sui Lepidotteri nell’ambito del progetto PSR 16.5.1 . Già dalle prime uscite non sono mancate le sorprese: tra le 25 specie censite i ricercatori (dott. Claudia Bruschini, dott. Giulia Simbula e dott. Lorenzo Pasquali) hanno rinvenuto alcuni individui di Zerynthia cassandra all’interno di una delle “Core area” della Riserva Mondiale nei pressi di S. Venanzo. Questa specie endemica italiana è di grande interesse in quanto fortemente in declino a causa della riduzione degli habitat prativi in cui crescono le sue piante nutrici (genere Aristolochia). In virtù della sua vulnerabilità, questa specie di farfalla è tra le più protette, inserita nell’allegato IV della direttiva Habitat (92/43 CEE), aggiungendo un tassello fondamentale alla biodiversità nota ad oggi all’interno della Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia.
I ricercatori dell’Università di Firenze sperano che questo sia solo l’inizio di una serie di scoperte di elementi faunistici rilevanti. Di fondamentale importanza sarà la possibilità di individuare, tramite analisi approfondite, le caratteristiche ecologiche e ambientali che permetteranno il mantenimento delle popolazioni di lepidotteri all’interno della riserva del Monte Peglia nel futuro, nonostante la crisi climatica.
La Riserva Mondiale della Biosfera Unesco del Monte Peglia è in prima linea nell’identificazione di modelli di mitigazioni degli effetti dei cambiamenti climatici insieme al proprio Centro Studi Strategici sulle Crisi ed Emergenze climatiche presieduto dal Generale Antonio Ricciardi. Inoltre, si propone di istituire un Distretto Agroalimentare di Qualità che promuova i prodotti di qualità e abbia quale denominatore comune la Dieta Mediterranea.
Il Dipartimento di Biologia di Firenze contribuirà a rendere gli agroecosistemi del distretto più funzionali e il più possibile rispettosi delle comunità di impollinatori, a grande beneficio non solo delle funzioni ecosistemiche degli agroambienti, ma anche della qualità dei prodotti alimentari.
L’istituzione della Riserva sta consentendo una rilevante evoluzione della ricerca con significativo salto di qualità dei sistemi di tutela ambientale e della legalità nelle complessità e criticità dell’area.
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