Roma, Prove tecniche di concepts di Salvatore Cammilleri

Salvatore Cammilleri

Prove tecniche di concepts

a cura di Roberto Sottile

NVMEN – concept space
via Capo d’Africa 9 – Roma

2 Dicembre 2017, ore 19:30

Un viaggio eccitante dove non si finisce mai di sorprendersi. Una continua ricerca di energie che diventano forze vitali nelle quali ritrovarsi. Un percorso fortemente sperimentale, che resta riconoscibile attraverso idee che si trasformano e diventano forma, immagini identificabili, e pensieri condivisibili portatori sani di uno slang artistico responsabile capace di comunicare un messaggio reale.

Salvatore Cammilleri attraverso la sua sperimentazione artistica-creativa entra in contatto con la nostra identità e le nostre percezioni. Ciò che siamo e ciò che mostriamo. Passione e vitalità. Istinto e razionalità. Un continuo duello dove incontrarsi e scontrarsi. Perdersi e riconoscersi.

Presente! È la parola d’ordine con la quale l’artista ci invita a ritrovarci. Un invito concreto che si compie nella condivisione e nello scambio di idee anche differenti. Una vocazione naturale quella dell’artista, capace di proporre con la sua ricerca una testimonianza che diventa vincolo, che conquista spazio e tempo diventando forma riconoscibile attorno a quell’immagine reale, concreta, alla quale ciascuno di noi concede valore etico e morale. Diversi sono i linguaggi in mostra: pittura, scultura, installazioni, video installazioni, digital art, video art, performances, unico è il carattere da dove tutto viene generato. Questa composizione così articolata di differenti momenti artistici in prove tecniche di concepts è il risultato non solo della curiosità dell’artista, ma rappresenta quel codice genetico frutto di diversi fattori che concorrono a celebrare una poliedricità distintiva che caratterizza il percorso di ricerca di Salvatore.

Si entra così in contatto con diverse visioni, tecniche e materiali che si fondono e nello stesso tempo mantengono bene distinguibile l’origine di questa unione. Razionalità e irrazionalità. Tempo e spazio.

Colore e struttura. Forma e concetto. Ragione ed istinto. I lavori in mostra continuano inesorabilmente a presentarci questa dualità perenne, che appartiene all’identità e alla riconoscibilità dello stile dell’artista.

Una ricerca estetica che trae ragione da un simbolismo che pone l’uomo con la sua visone del mondo, non più al centro di un insieme; ma di quell’insieme ne diventa parte essenziale, necessaria per dar vita ad un algoritmo perfetto. Salvatore Cammilleri ci costringe in ogni lavoro, in ogni suo intervento a collocarci all’interno di questo sistema yin e yang. Diventiamo osservatori e nello stesso tempo siamo chiamati a vivere quella esperienza e a farla propria. L’effetto di questa intesa è la possibilità di un confronto che diventa complice, fallibile perché l’artista non nasconde mai quella fragilità che diventa anche punto di forza di una produzione che ci proietta nello spettacolo di quell’armonia giocosa che contraddistingue l’artista.

L’arte e la creatività di Salvatore Cammilleri diventano ironia, irriverenza e contaminazione di un pensiero che raccoglie emozioni e assorbe memoria, senza mai cadere nel “sensazionale” fine a se stesso. Il processo di elaborazione è consapevole, onesto, “tragicamente” ed implicitamente pop!

L’azione si compie attraverso una costruzione che pone i tre simbolismi sfere ali e uova al centro della ricerca concettuale dell’artista; il risultato è una forte sinergia tra lo spettatore e l’opera d’arte che diventa comunicazione, gesto e riflessione.

Nella contemporaneità dei linguaggi tutto diventa moderno. Paradossalmente nell’evoluzione del pensiero artistico, di cui Salvatore ne diventa un affermato protagonista, ciò che ci ha preceduti nel passato, ci costringe a diventare i più “antichi” poiché diventiamo portatori di memorie, identità culturalmente così variegate che ci costringono a condividere il tutto in regole e schemi preimpostati che Salvatore riesce a scardinare. Siamo contemporanei ma nello stesso tempo viviamo e siamo il frutto delle nostre esperienze “antiche”. Salvatore Cammilleri raccoglie e recupera i tempi della nostra storia, divora tutto per esigere rispetto, per concederci la possibilità di osservare ed essere osservarti. Con i suoi lavori ci contagiamo e ci consegniamo al presente delle nostre azioni.

Sono visioni simultanee quelle che Salvatore ci propone, conseguenza della sua sensibile identità, della contrapposizione della contemporanea modernità e di quel carattere istintivo capace di scomporre quella dimensione “pubblica” e spesso autoreferenziale dell’arte, per ricomporla in una dimensione apparentemente precaria dove regna un’atmosfera vibrante ed una resa visiva intimistica. Un viaggio non solo temporale ma anche sincronico che si porta dietro tutte le più sane contraddizioni di una contemporaneità che deve fare i conti con una quotidianità sterile di emozioni che l’artista vuole riconvertire.

Causa ed effetto che ci impongono di diventare “co-performance” di un progetto che reclama autonomia. Va in scena così il racconto della vita, della forza vera di quell’immagine che non abbandona mai la propria consistenza, ma che ci invita a consumare, a nutrirci delle nostre idee, ad arricchirci di quelle proteine che diventano azioni capaci di accumulare energia.

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