Siculo Babbìo: l’umorismo siculo tra giallo e ironia

siculo babbio

E’ un compendio di buonumore, relax e un pizzico di suspence il volume “Siculo Babbìo”, una raccolta di piccoli racconti, fantasie e “discursi di cafè”, come afferma il sottotitolo della godibile antologia uscita dalla penna e dalla fantasia di Carlo Barbieri, scrittore siciliano approdato a Roma dopo una vita passata in Medio Oriente.

Nel libro i ventuno piccoli racconti che formano la raccolta “Babbianno babbianno”, vincitrice del Premio per la letteratura umoristica Umberto Domina, arricchita da ulteriori sedici miniracconti e un minigiallo con protagonista l’infallibile commissario Mancuso; ciliegina sulla torta la prefazione del celebre scrittore Guido Clericetti.

Sono racconti leggeri ma non semplicistici, da leggere con divertimento ma non con superficialità; mi ricordano le antiche serate intorno al caminetto di cui mi raccontava mia madre, quando, grandi e piccoli raccolti intorno al fuoco, venivano ammaliati dai racconti, le storie, le fantasie e le realtà romanzate dell’affabulatore di turno, che lasciava tutti con gli occhi sgranati nell’ascolto di storie vere, o verosimili.

E allora ecco la collana che, piano piano, sgrana le sue perle: dalla fanta-previdenza sociale del Bonus “Ciao Nonno” alla leggenda delle arancine e degli arancini, da un delitto dolce come l’amore all’intervista immaginaria a Andrea Camilleri.

“Siculo babbìo” è un libro che fa sorridere con intelligenza, ironia, stupore ed un pizzico (ma proprio un pizzico) di amaro in bocca, e che, in un “vidiri e svidiri” ti cambia le carte in tavola: le storie più strampalate sono vere e le più verosimili sono frutto della fervida fantasia di Barbieri!

Un vero spasso per chi legge che, in pochi minuti (rigorosamente quelli indicati accanto al titolo) si ritrova in una girandola di personaggi e avventure.

Insomma, lettura consigliatissima da prendere a piccole dosi (se si ha poco tempo) oppure da farne una scorpacciata per un divertimento senza soluzione di continuità! L’importante è lasciarsi portare nelle giornate assolate dell’estate palermitana che, da lontano, osserva, con un pizzico di superiorità, la sponda catanese dell’isola.

Ah! Dimenticavo: Carlo Barbieri vi farà conoscere anche “Annacamilla”!

Benedetta Tintillini

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