Spello: Intervista a Sandro Vitali, è stato davvero il sindaco di tutti?

sandro vitali

L’anno volge al termine, incontriamo Sandro Vitali, sindaco di Spello, per il quale è tempo di bilanci anche in vista del prossimo termine della sua esperienza alla seconda sindacatura come Primo Cittadino.

Sindaco Vitali, innanzitutto cerchiamo di tracciare, in sintesi, il percorso di questi 10 anni alla guida di Spello.

Sono stati dieci anni di estremo impegno ma anche di enormi soddisfazioni. La Spello che trovai al mio primo insediamento era una Spello ad un basso livello, era la Spello del post-terremoto, dove molto c’era da fare per far riacquistare a questo borgo il posto di rilievo che merita in ambito regionale. La prima esigenza che ho sentito da sindaco è stata di ripristinare il colloquio con i cittadini che, durante le precedenti amministrazioni, era venuto a mancare. Il mio ufficio è ed è stato sempre aperto, ed il via vai era continuo. Le persone venivano da me per le esigenze più disparate, non soltanto per problemi di carattere prettamente amministrativo. Nonostante il grave scollamento della politica dalla vita reale che tutti lamentiamo a livello nazionale, nei piccoli centri, per fortuna, il sindaco viene ancora percepito come un punto di riferimento certo. In secondo luogo l’urgenza poi era di far rinascere Spello e promuoverla nel miglior modo possibile, ed è su questo che ho concentrato il mio lavoro.

Devo dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Spello e le sue manifestazioni sono conosciute a apprezzate ben oltre i confini regionali. Attraverso quali strumenti è riuscito nell’impresa?

Devo dire che è stato piuttosto facile risalire la china con tutto ciò che Spello può offrire, dall’enogastronomia, alle tradizioni, alla storia, al territorio. Ho ritenuto quindi opportuno puntare sullo sviluppo e la valorizzazione di Spello dal punto di vista culturale. Grazie ai fondi stanziati per la ricostruzione post-terremoto sono stati recuperati molti edifici di interesse storico ed artistico, sia pubblici che privati, e per far si che non restassero cattedrali nel deserto sono stati destinati a nuovi usi: sono quindi spazi vissuti ed a disposizione della comunità. Pensi che prima del mio insediamento molti di questi spazi, e persino le sale del palazzo del Comune erano pressoché sconosciute alla maggior parte dei cittadini.

Sicuramente l’evento legato al Pinturicchio è stato fondamentale per il rilancio di Spello che, per l’occasione, ha visto arrivare circa 82.000 visitatori, ben più che a Perugia.

Il nostro impegno è stato di fornire un’offerta più varia possibile, non solo legata all’arte ma a tutte le eccellenze locali, coinvolgendo le diverse realtà della cittadina. I primi 7/8 anni del mio lavoro si sono quindi concentrati sulla valorizzazione e promozione del territorio.

C’è un progetto culturale di cui va particolarmente fiero?

Sicuramente della scoperta della domus romana in località Sant’Anna e dei suoi pavimenti musivi, avvenuta nel 2005. Grazie alla collaborazione con la sovrintendente dott.ssa Maria Rosaria Salvatori ottenemmo dall’allora Ministro Rutelli un finanziamento di 400.000 euro per il progetto di scavo, che ora il governo si è ripreso, avendo tolto l’ICI, e sono stati portati alla luce 300 mt. Di mosaico.

Sempre grazie alla presentazione di progetti per finanziamenti sia regionali che ministeriali è stato portato a termine il restauro delle Torri di Properzio, che saranno inaugurate all’inizio del prossimo anno.

La riqualificazione di Spello passa anche attraverso altre tipologie di intervento?

Sta andando avanti il PIR Centro Storico, vengono rifatte le reti e le pavimentazioni, e rimosso l’asfalto nelle vie del Centro Storico, l’illuminazione pubblica poi sarà rinnovata, sempre con attenzione alla tipicità del borgo ed alla sua atmosfera.

Riguardo alla zona industriale invece, abbiamo cercato di promuovere le attività più aderenti alla tradizione ed alle prerogative della nostra zona.

La mia esperienza all’interno delle Infiorate mi ha fatto toccare con mano l’entusiasmo e la disponibilità dei volontari e dei cittadini in genere, mi sento di farle un plauso, perché comunque l’entusiasmo va premiato e stimolato.

Le Infiorate hanno una tradizione tale che si autoalimentano con il loro stesso entusiasmo, soprattutto 2/3 mesi prima dell’evento la partecipazione è pressoché corale, ed è una manifestazione che non ha nulla da invidiare alle maggiori della nostra regione. Sicuramente il contributo del volontariato va incoraggiato ed è di fondamentale supporto anche alle amministrazioni comunali, soprattutto in periodi come questo. E dovere della prossima amministrazione sarà, a mio avviso, incentivare ulteriormente la collaborazione con l’associazionismo ed il volontariato.

Mi permetta di evidenziare anche il grande lavoro fatto con le scuole per lo studio e la riscoperta delle nostre radici e la nostra storia. La collaborazione con i dirigenti scolastici è stata sempre molto proficua.

Spello città viva e vitale dunque, nonostante i problemi legati all’attuale periodo economico…

Con nostra estrema soddisfazione, e grazie alle politiche intraprese dalle precedenti amministrazioni che hanno impedito, ed esempio, che la scuola lasciasse il centro storico, anche contro il parere di alcuni genitori. Tutti i servizi sono stati mantenuti all’interno del centro: dai Carabinieri,  al Centro Salute, agli Uffici Pubblici e via dicendo. Spello vanta ben il 15% dei residenti nel Centro Storico, un ottimo risultato se pensiamo che centri limitrofi, anche più importanti, arrivano al 7%. Tutto questo fa si che si respiri la vita vera, atmosfera molto gradita anche dai visitatori, che apprezzano molto il fatto che Spello sia un borgo vissuto e non un museo a cielo aperto. Pensiamo alla manifestazione “Balconi e vicoli Fioriti”, in quel caso si tocca con mano la dedizione degli abitanti, che investono anche cifre rispettose, per abbellire il proprio vicolo o balcone.

Sicuramente il periodo è difficile, e a Spello la disoccupazione è pari alla media nazionale. Molto a cuore ho la situazione dell’area della ex Falcinelli, presa in mano da imprenditori locali ma che ancora non ha un progetto di recupero definito, ed altre realtà economiche importanti per il nostro comune che ora attraversano momenti difficili e dalle quali dipende la sussistenza di molte famiglie.

Come affronta la sua amministrazione il rigore imposto dal governo centrale?

Ovviamente i tagli indiscriminati vanno a gravare innanzitutto sulla cultura e sul sociale. Per quanto mi riguarda ho dato il via, nel 2001 ad accertamenti a tappeto riguardo all’evasione della TARSU. I risultati hanno permesso di abbassare il coefficiente all’1,07 contro una media di altri comuni della regione dell’1,30/1,50. Abbiamo inoltre provveduto a tagliare i nostri compensi. Paradossalmente però tutti questi sforzi finiranno per penalizzarci se il governo verserà la differenza ai comuni che applicano le aliquote più alte per compensare le loro minori entrate.

C’è qualche progetto che avrebbe voluto realizzare e non è riuscito?

Diversi sono i progetti già approvati e finanziati, per 6 milioni di euro, ma che non possono partire a causa del patto di stabilità. Riguardano la copertura dei pavimenti della villa romana, progetto che sta andando avanti con la regione per 1.500.000 euro di finanziamento. Si tratta di una copertura in vetro e legno, con un tetto ricoperto di vegetazione resistente alla siccità, per armonizzare la struttura con l’ambiente circostante e potenzialmente ampliabile con l’eventuale proseguimento degli scavi. Il progetto comunque è più vasto e prevede la sistemazione di un’area archeologica con annessa area verde attrezzata dove non sono presenti reperti archeologici di rilievo.  Ci sono in essere anche progetti riguardo a percorsi meccanizzati di mobilità verso il centro, il parcheggio in zona Cappuccini ed il completamento dei lavori della chiesa Tonda. Se fossi riuscito, Spello ora già si porrebbe con un aspetto del tutto nuovo e funzionale. La prossima amministrazione non dovrà far altro che dare seguito.

La sua riconferma per il secondo mandato credo sia già stata un grande attestato di stima… crede di essere riuscito ad essere il sindaco di tutti?

Il 25% dei voti che mi hanno riconfermato non provenivano dai partiti che mi sostenevano, questo credo sia indicativo. Io credo in linea di massima di essere riuscito in questo intento. I risultati ottenuti ovviamente non sono merito mio ma di tutta la squadra. Ho potuto lavorare serenamente ed in un clima di fattiva collaborazione. Sia la giunta che il consiglio hanno impiegato le energie in fatti concreti e non in sterili diatribe di parte.

Tra tanti risultati positivi c’è qualcosa di cui si rammarica?

Purtroppo si, in primis l’ancora mancato recupero dell’area della ex Falcinelli, rilevata da realtà economiche locali, purtroppo ancora senza alcun progetto concreto.

Villa Fidelia poi, è un contenitore da collegare a Spello e rilanciare, oltre all’area dell’anfiteatro che andrebbe recuperata e valorizzata.

Infine le costruzioni di edilizia civile in zona Acquatino, purtroppo costruite in accordo con il Piano Regolatore approvato appena prima del mio insediamento, difformi dalla nostra tipologia tradizionale, che deturpano l’incantevole panorama della nostra campagna…

Qual è il ruolo di Spello nell’ambito del progetto Perugia 2019?

Abbiamo subito aderito alla fondazione costituitasi a suo tempo. A prescindere dal risultato che si otterrà sarà un’occasione da cogliere per renderci visibili a livello di territorio. E’ mia convinzione che poco possiamo come singoli centri, l’offerta invece deve essere territoriale, in questa occasione come per l’Expo 2015. Sono talmente convinto di quanto dico che anche il PUC3 è stato presentato insieme ad Assisi, Valtopina e Nocera Umbra, allo scopo di promuovere l’intero territorio del Subasio.

Possiamo dire, in conclusione, un bilancio sicuramente positivo.

Sono piuttosto soddisfatto di quanto siamo riusciti a fare. Spello è ora chiamato a rappresentare la nostra Regione al pari di centri più grandi ed importanti. Ha riconquistato il posto che le compete e molto c’è e si può fare. Lascio al mio successore un borgo apprezzato ed amato a livello nazionale ed internazionale ed una serie di progetti già pronti che attendono soltanto di essere realizzati.

di Benedetta Tintillini

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