Teatro della Concordia: riapre il teatro più piccolo del mondo

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A Monte Castello di Vibio, le porte del teatro della Concordia, che con i suoi 99 posti è noto anche come il più piccolo del mondo, sono nuovamente aperte.

Il borgo si riappropria così di un elemento fortemente identitario, un polo di attrazione del turismo culturale capace di creare economia, con le stesse modalità’ messe in atto in occasione della prima riapertura del Teatro (1994), quaranta anni dopo la chiusura.

A tagliare il nastro del rinnovato spazio culturale dopo i i lavori di restyling, efficientamento

energetico e miglioramento della sicurezza la sindaca Daniela Brugnossi, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, la consigliera della Provincia di Perugia, Erika Borghesi  insieme alla direttrice dei lavori, architetto Giovanna Chiuini, al restauratore Alberto Spurio Pompili ed Edoardo Brenci, presidente della Società del Teatro della Concordia (associazione di promozione sociale) che ne ha la gestione.

Presenti, tra gli altri, anche il presidente Anci Michele Toniaccini e il sindaco di Todi Antonino Ruggiano.

“Riapriamo il teatro dopo un periodo sofferto, consapevoli di aver portato a termine lavori importanti – ha affermato la sindaca Brugnossi – e dell’indiscusso valore di un intervento che proietta il nostro teatro nel futuro. Il momento è significativo perché dopo la pandemia e i lavori, il territorio ha più che mai bisogno di visibilità’ e di nuovi flussi turistici”.

Per la presidente Tesei “questo teatro rappresenta una vera eccellenza per la nostra regione. È un luogo di cultura, aggregazione e la Regione continua ad investire nella cultura e in tutte le sue declinazioni per una sempre maggiore promozione del territorio”.

L’intervento del teatro, interamente finanziato con fondi del Piano Cultura e Turismo del Ministero della Cultura, per un importo di 250.000 €, ha riguardato lavori di miglioramento dell’accoglienza e del livello di comfort per gli spettatori; per l’efficientamento energetico; per il miglioramento dell’impiantistica meccanica (riscaldamento, raffrescamento, controllo del grado di umidità, del ricambio d’aria e della sanificazione); lavori di valorizzazione dell’architettura e degli apparati decorativi.

L’architetto Chiuini, che è entrata nel dettaglio degli interventi di restauro effettuati,

ha spiegato che “prima degli anni novanta il teatro versava in una situazione di degrado. Nel 1990 sono stati affrontati lavori di restauro della struttura lignea, ma la facciata principale non era stata valorizzata, rimanendo fusa nel tessuto minore del contorno. Noi abbiamo avuto una visione diversa, rivitalizzandola con un disegno accurato e realizzato un intonaco tipo bugnato e dotata di una illuminazione diffusa”.

Nella sala interna sono state restaurate le superfici decorate. “Entrando all’interno si può vivere un viaggio emozionale, verso il magico e l’illusione – ha detto. Il disegno del plafone raffigura il cielo con quattro figure danzanti che simboleggiano le ore, il passare del tempo e le stagioni”.

La mattinata si è aperta con la benedizione del teatro da parte del parroco e si è conclusa con le note del violino suonato dalla giovane musicista di fama internazionale Clarissa Bevilacqua.

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