Teheran diventa museo all’aperto: arte al posto della pubblicità

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Copie di capolavori dei più famosi artisti invadono la capitale, è una mossa elettorale di Qalibaf?

Trasformare Teheran in un’immensa galleria d’arte all’aperto. Questa l’idea delle autorità della capitale iraniana che hanno affisso sui cartelloni che infestano le vie della metropoli copie delle opere d’arte degli artisti più famosi al mondo. Nottetempo sono state rimosse le pubblicità di lavatrici coreane o cellulari di ultima generazione e sostituite con ritratti di Rembrandt, ‘L’Urlo’ di Munch o il ‘Number 10’ di Rothko. Al risveglio – come racconta il New York Times – la città era stata trasformata in un museo.

I cittadini di Teheran che ogni giorno trascorrono ore e ore in fila nel traffico, hanno apprezzato e molto l’iniziativa del sindaco Mohammad Baqer Qalibaf, l’ex comandante dei Guardiani della Rivoluzione sconfitto due volte alle presidenziali che oggi ha indossato i panni del mecenate. “Stamattina il tragitto che compio di solito è diventata una grande avventura”, afferma entusiasta Hamid Hamraz, dopo essere transitato sulla statale Hemmat: “Ora nel mio taxi discutiamo di dipinti ed opere d’arte”.

Risvegliare l’interesse per l’arte in una città dominata dallo smog è proprio l’obiettivo prefissato dalla Municipalità, come spiega Mojtaba Mousavi, uno dei responsabili dell’iniziativa e consulente per il miglioramento estetico degli spazi pubblici della capitale. “La nostra gente è troppo impegnata per andare al museo – afferma – Per questo abbiamo deciso di trasformare l’intera città in una galleria d’arte”, affiggendo 1.500 capolavori al posto dei cartelloni pubblicitari.

Ovviamente la cerchia di Qalibaf non risparmia elogi al sindaco, sottolineando il suo amore per l’arte. “Specialmente negli ultimi anni ha sviluppato un profondo interesse per i lavori artistici – dice Reza Bagheri -. Governare una grande città come Teheran va oltre garantire i servizi. Bisogna tener conto anche della cultura e dell’arte”.

Secondo gli osservatori, tuttavia, l’improvviso interesse del sindaco per l’arte potrebbe nascondere altri obiettivi. Qalibaf non avrebbe rinunciato al suo sogno di diventare presidente e alle prossime elezioni potrebbe di nuovo candidarsi, malgrado le due precedenti batoste. L’iniziativa è “chiaramente un modo per conquistarsi il favore della classe media – commenta il collezionista Hamid Taheri – Comunque questo non mi interessa. E’ meraviglioso vedere l’arte in tutta la città. E’ una cosa unica”.

Altri iraniani dichiarano candidamente di non essere mai entrati in un museo, ma di apprezzare l’idea. “E’ fantastico vedere un Rembrandt appeso sopra la tangenziale Modares”, racconta il 24enne Mahtab Ahmadi. Gli fa eco Majed Hobi, cinque anni più giovane: “Certamente è meglio vedere opere d’arte invece di pubblicità. Ciò mi ispira per la prima volta nella mia vita ad andare in un museo invece di uscire come al solito per fumare il narghilè”.

 

Credits: foto www.repubblica.it

 

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