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Terza età: frequentare un club del libro è come fare sport

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Frequentare club del libro, gruppi di lettura o anche parrocchiali allunga la vita ai pensionati e per la salute è importante come l’esercizio fisico. Sono i risultati di una ricerca australiana dell’University of Queensland, che ha monitorato 400 over 50 inglesi per i 6 anni successivi al pensionamento, comparandoli con coetanei che stavano ancora lavorando.

Per i ricercatori il rischio di morte per un pensionato si abbassa notevolmente se questi prende parte ad attività sociali nei primi anni dopo l’addio al lavoro. Se una persona apparteneva a 2 gruppi prima del pensionamento e ha continuato a frequentarli per i successivi 6 anni, il suo rischio di morte era solo del 2%, riporta l”Independent’. Tuttavia, il rischio sale al 5% in caso di rinuncia a una delle 2 attività e arriva al 12% se il pensionato le abbandona entrambe.

Per i ricercatori i gruppi sociali, come un club del libro,  sono tutto ciò che una persona vede come parte importante della propria identità, dai club di lettura ai gruppi parrocchiali, passando per il tennis e le organizzazioni sindacali. “La pensione ha una notevole incidenza sulla salute e sulla qualità della vita, perché in genere comporta rinunciare a frequentare gruppi sociali che per anni o decenni sono stati importanti per la definizione di se stessi”, scrivono gli autori del lavoro, pubblicato su ‘Bmj Open’.

Lo studio ha anche esaminato come i cambiamenti nei livelli di esercizio fisico post-pensionamento influenzano il rischio di morte, scoprendo che l’impatto è lo stesso della rinuncia ai gruppi sociali. Chi ha continuato anche dopo il pensionamento ad allenarsi una volta la settimana ha fatto registrare un rischio di morte del 3%, che aumenta a 6% nel caso di un’attività saltuaria e diventa 11% se si smette del tutto. Per Anna Dixon, capo esecutivo del Centre for Ageing Better, le relazioni sociali sono “altrettanto importanti del denaro e della salute” quando si tratta di avere una buona vita nella terza età. “Crediamo che tutti dovrebbero avere la possibilità di stabilire e mantenere legami sociali, indipendentemente dal fatto che questo significhi vivere in una comunità per anziani, impegnarsi nel volontariato o partecipare ad altre attività”. “Gli interventi pratici dovrebbero concentrarsi sull’aiutare i pensionati a restare in contatto con gruppi e comunità significative per loro”, concludono i ricercatori.

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