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All’Accademia di Belle Arti la presentazione del libro Tiberio d’Assisi

Tiberio d'Assisi

Oggi 20 novembre alle ore 11:30, nell’aula magna dell’Ercole Farnese dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, viene presentato il volume Tiberio d’Assisi di Silvestro Nessi. Il noto studioso della storia dell’arte medievale e rinascimentale locale, paleografo, bibliotecario, edito da Fabrizio Fabbri per la collana ABAPress, tramite un attento studio delle fonti, ricostruisce la vicenda artistica e biografica dell’artista umbro a cavallo tra il ’400 e il ’500 che operò soprattutto ad Assisi e Montefalco.

Trascurato dalla critica, finalmente valorizzato da questo prezioso e dettagliato studio, Tiberio d’Assisi fu artista del Rinascimento umbro, assai operoso e apprezzato dai suoi contemporanei. Negli anni recenti, anche la critica, ha ritenuto di dover riconsiderarne il percorso artistico, evidenziando la particolarità della sua cifra stilistica, quale esemplare espressione della tradizione artistica Cinquecentesca del centro Italia. Nel volume, grazie ad un accurato utilizzo delle fonti, viene ricostruita la vita dell’artista e le tappe che hanno contrassegnato la sua attività attraverso i legami con committenti e pittori suoi contemporanei. Questa accurata ricognizione sul maestro assisiate, arricchita da un’ampia bibliografia e da un’appendice documentaria con alcuni inediti, si vanta di aver apportato significative novità alle attuali conoscenze sul pittore e sul panorama storico-artistico dell’epoca, ponendosi quale sintesi e punto di partenza per ulteriori approfondimenti.

Dopo i saluti istituzionali della Presidente della Regione dell’Umbria, Donatella Tesei, del Presidente dell’Accademia, Mario Rampini, dei sindaci di Assisi e di Montefalco, Stefania Proietti e Luigi Titta, e del Presidente dell’Accademia di Montefalco Giorgio Leoni, la lectio magistralis sarà tenuta dalla studiosa Maria Rita Silvestrelli, docente di Lingua e cultura italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia, cui seguiranno le conclusioni del Conservatore dei Beni dell’Accademia, Giovanni Manuali.

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