Si è aperta ufficialmente la quarta edizione di Umbria Antica Festival, che quest’anno ha come tema principale “Le strade della Storia”, con la giornata inaugurale che ha visto, dopo i saluti del Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, la lectio della professoressa Laura Pepe, insegnante di Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano.
La professoressa Pepe, nel suo intervento dal titolo “Viaggi, incontri, scontri. Da Odisseo a Alessandro il Grande”, ha parlato del viaggio per antonimasia: quello di Odisseo che, tra perigli e difficoltà, ha attraversato i mari per tornare, reduce dalla guerra di Troia, alla sua amata Itaca. Viaggio dalla connotazione altamente simbolica, come quello intrapreso dalla figura mitizzata di Alessandro Il Grande che ha voluto spingersi fino ai confini della Terra.
Figure tra Storia e Mito quelle narrate da Laura Pepe, attraverso le quali è possibile riflettere sul concetto di “identità” che, spiega, non può esistere, e di cui non abbiamo contezza, se non attraverso il viaggio e l’incontro con chi è diverso da noi. L’identità di un popolo, quindi, non è legata alle proprie radici ma, continua la Pepe, è legata all’incontro con realtà diverse dalla nostra, grazie al quale riusciamo ad avere contezza di noi stessi.
Il denso programma di Umbria Antica Festival proguirà fino al 23 marzo con una serie di lezioni, appuntamenti teatrali ed eventi collaterali quali una fiera del libro e visite guidate ad alcune delle emergenze culturali della città.
“Non poteva essere che Todi ad ospitare l’Umbria Antica Festival – afferma il Sindaco Ruggiano nel suo saluto -, una città millenaria la cui fondazione è legata all’antichissimo popolo degli Umbri, che ha assorbito la cultura etrusca e che ha sempre rappresentato un crocevia strategico in ogni epoca storica, dall’antica Roma, con la consolare Flaminia che lambisce il territorio tuderte, al corridoio Bizantino”.
Quale miglior punto di partenza, quindi, per partire per un viaggio attraverso la storia antica, ma contemporanea come non mai.
Benedetta Tintillini