Umbria Jazz 18: grandi concerti tra nomi noti e grandi esordi

stefano bollani

Protagonista di molte edizioni estive, due volte insieme a Caetano Veloso, Gilberto Gil torna a Umbria Jazz all’Arena Santa Giuliana il 14 Luglio, per rievocare e celebrare, a 40 anni di distanza, uno dei suoi progetti più belli ed emotivamente coinvolgenti. Il titolo è Refavela 40, dal disco che Gil incise nel 1977 dopo aver partecipato al festival di musica africana di Lagos, Nigeria. Un disco dedicato alle favelas, tipologia urbanistica e sociale, soprattutto metropolitana, che, come Gil ebbe modo di vedere, non cambiava molto da Lagos a Salvador de Bahia e nel resto del Brasile. Musicalmente, uno dei dischi più “africani” di Gil con forti venature funk. Anche per questo, è considerato un lavoro ponte tra l’Africa e la parte più Nera del Brasile. In questa operazione di rivisitazione, 40 anni dopo, con Gil ci sono il figlio Bem, Chiara Civello, Mayra Andrade e Mestrinho.

Margareth Menezes, esordirà sul palco di Umbria Jazz. Una delle personalità più prorompenti della scena brasiliana: cantante, songwriter, danzatrice, attrice, ha vinto premi e riscosso un successo internazionale con dischi e soprattutto tour. È dal vivo infatti che questa esplosiva performer di Bahia da’ il meglio di sé. La sua reputazione, a partire dai colleghi e dalla critica specializzata, è grandissima, in Brasile e fuori, e tra i suoi estimatori si è iscritto anche David Byrne che la volle per aprire i concerti del tour promozionale del suo Rei Momo.

 

Per il15 luglio, sempre all’Arena Santa Giuliana, sarà la volta di Caetano Veloso, questa volta in un concerto molto particolare perché per la prima volta il grande cantautore baiano porta sul palco i suoi tre figli, tutti musicisti di valore. “Ofertorio”, questo il titolo del tour, con Caetano, Moreno, Zeca e Tom, permette al pubblico di entrare in una dimensione “privata” e più intima di Caetano. Più che una famiglia di musicisti, forse, dei musicisti di famiglia.

Il concerto sarà l’ultima (per ora) tappa della lunga storia che lega Caetano Veloso a Umbria Jazz. La prima volta fu nel 1993, edizione del ventesimo anniversario del festival. Caetano arrivava a Perugia sulla fresca scia di lavori epocali  come Estrangeiro e Circulado. Il successo travolgente, oltre ogni previsione, dei suoi show al teatro Morlacchi fece del cantautore baiano un beniamino del pubblico, aprendo di fatto un filone brasiliano che Umbria Jazz non ha più abbandonato. Veloso a Umbria Jazz è tornato molte volte, anche in duo con Gilberto Gil e di recente con Stefano Bollani. Tutte le volte tra lui e il pubblico si è creato un feeling speciale.

Stefano Bollani torna alle sue passioni carioca portando in tour il materiale del suo ultimo disco, per l’appunto dedicato alla musica brasiliana. In “Que Bom” il pianoforte di Bollani si giova del complesso tappeto ritmico di Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria e di due percussionisti, Armando Marçal e Thiago da Serrinha. Tutti artisti brasiliani molto amati dal pianista milanese e di fama internazionale. Il disco, che è stato interamente registrato a Rio e uscirà in maggio, è composto da brani inediti ed originali.

“Ho molta voglia – così Bollani spiega la formula che ha scelto – di farmi circondare dalle percussioni perché il pianoforte fa parte della loro stessa tribù”.

Il legame tra Stefano Bollani e il Brasile è profondo, come sa bene il pubblico di Umbria Jazz che lo ha visto più volte, tra le tante partecipazioni a festival, con progetti brasiliani.

Melody Gardot tornerà a Umbria Jazz per la quarta volta il 22 Luglio. Melody è uno dei talenti più puri emersi negli ultimi anni, e per di più con alcuni tratti non comuni: voce suadente, calda, capace di emozionare e di sedurre,  ma non solo.

Melody Gardot è pure una straordinaria  songwriter ed una band leader capace di dare, anche grazie ad una sapiente scelta dei  musicisti e ad originali orchestrazioni, una veste sonora accattivante alle sue canzoni. Chi non l’avesse ancora ascoltata dal vivo può intanto ritrovare questo identikit artistico nel suo recentissimo Live in Europe, il disco dal vivo che le mancava (ma c’è anche un bel video che documenta un suo concerto all’Olympia di Parigi) e che lei ha fortemente voluto, lavorando ad una paziente e puntigliosa scelta delle registrazioni realizzate nei suoi ultimi tour.

Gregory Porter presenterà dal vivo il suo omaggio a Nat King Cole, oggetto del suo più recente  disco (il quinto in studio) uscito qualche mese fa per Blue Note. Un tributo sentito e fortemente voluto, perché il grande crooner è stato uno dei primi ispiratori di Porter, complici i dischi che la madre gli faceva ascoltare da piccolo. Per Porter, però, Nat King Cole è stato non soltanto una influenza musicale ma anche una specie di figura paterna.

Il concerto perugino ripete la formula del disco e quindi si giova – unica data italiana – di una  orchestra arrangiata e diretta da Vince Mendoza, vero specialista della materia (ha vinto cinque Grammy Award).

L’orchestra che dirigerà Mendoza si basa sul nucleo di giovani musicisti che ha dato vita alla Umbria Jazz Orchestra, più altri fiati ed una sezione d’archi. Complessivamente, una sessantina di musicisti sul palco.

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