Il Tempio della Consolazione di Todi è protagonista di una nuova, prestigiosa pubblicazione fotografica a cura di Federico e Claudio Strinati intitolata Un fiore di pietra. L’opera è stata presentata nella Sala del Consiglio Comunale della città di Jacopone, evento realizzato in collaborazione con il Comune di Todi.
Il volume è un foto-libro che raccoglie testi critici e didattici di Claudio Strinati, Federico Strinati, Filippo Orsini e Martina Pazzi, e un progetto grafico di Stefano Arciero.
Il volume si configura come un raffinato foto-libro, un viaggio visivo e concettuale che va oltre la semplice documentazione. Raccoglie, infatti, testi critici e didattici di Claudio Strinati, storico dell’arte di fama internazionale, insieme ai contributi dello stesso Federico Strinati autore delle foto, di Filippo Orsini diretto9re dell’Archivio Storico del Comune di Todi di e Martina Pazzi, dottore di ricerca e docente. Il tutto è impreziosito da un attento progetto grafico di Stefano Arciero, che esalta la bellezza e la complessità dell’edificio.
Alla presentazione sono intervenuti Antonino Ruggiano, sindaco del Comune di Todi, Leonardo Mallozzi, presidente de ‘La Consolazione ETAB’, Alessia Marta, assessore alla Cultura del Comune di Todi, Federico Strinati, fotografo e videomaker, don Francesco Valentini, rettore della Chiesa della Consolazione e, tramite video messaggio, Claudio Strinati, storico dell’arte e Martina Pazzi, dottore di ricerca e docente.
“Poco più di un anno fa – ha raccontato Federico Strinati, che ha non solo analizzato la struttura del tempio ma ne ha offerto una personale e profonda interpretazione fotografica – mi è stata suggerita l’idea di quest’opera: una sfida monumentale, quasi un’impresa olimpica. Questo perché approcciare lo ‘studio’ della Consolazione sembra apparentemente semplice, mentre invece non è per nulla scontato”. Strinati ha descritto l’edificio come una complessa opera costruita tra il tardo Rinascimento e l’inizio del Barocco, un cantiere articolato sviluppatosi nell’arco di cento anni. “Questo lavoro – ha proseguito il fotografo – vuol essere uno strumento per contribuire allo studio di questo capolavoro dell’architettura italiana, nell’ambito di un rinnovato interesse per il tempio che, pur apparendo semplice, è invece profondamente complicato. Esso vive di un rapporto molto particolare con la città, presentandosi quasi come una sorta di isola, ma allo stesso tempo strettamente legato all’abitato, un edificio di incredibile interesse internazionale che occupa un posto speciale nell’anima dei tuderti”.
no il mondo laico e quello religioso; tuttora ci comunica la solidità, la forza e la conseguente sicurezza che questo luogo rappresenta ed è quello che l’umanità ancora oggi di più cerca: consolazione, sicurezza, protezione”.
Sottolineando il profondo significato religioso sotteso alla nascita del tempio, don Francesco Valentini, rettore della Chiesa della Consolazione, ha concluso gli interventi con una riflessione potente: “Chi ha costruito la Consolazione aveva una grande idea, e solo da una grande idea nasce una grande costruzione. L’idea grande è quella che l’uomo del Rinascimento ha di sé stesso come massima espressione della bellezza divina. L’uomo che cerca e trova Dio in sé, trova di conseguenza la bellezza, e di conseguenza realizza cose grandi. Quest’opera ci fa riscoprire la bellezza, quella bellezza di cui tutti abbiamo bisogno”.
La pubblicazione “Un fiore di pietra” si mostra come uno strumento notevole per riscoprire e apprezzare la grandezza del Tempio della Consolazione, offrendo nuove chiavi di lettura a un monumento che continua a ispirare e affascinare a livello internazionale.
Maria Vittoria Grotteschi