Vilhelm Hammershøi: il maestro del silenzio in mostra a Rovigo

Vilhelm Hammershøi

La retrospettiva dedicata a Vilhelm Hammershøi a Palazzo Roverella di Rovigo: un’esposizione imperdibile per conoscere il grande pittore danese e la sua poetica del silenzio.

Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916) è uno straordinario fenomeno nella storia dell’arte contemporanea mondiale. La grande retrospettiva a lui dedicata fino al 29 giugno presso Palazzo Roverella a Rovigo, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e curata da Paolo Bolpagni, conferma il fascino senza tempo delle sue opere.

La mostra sta riscuotendo un notevole successo di pubblico. Molti visitatori varcano le porte del Roverella attratti dalla curiosità, spesso con una conoscenza vaga dell’artista. Sebbene Hammershøi sia riconosciuto come il più grande pittore danese della sua epoca e tra i maggiori artisti europei, la sua fama presso il grande pubblico è rimasta limitata. Tuttavia, l’uscita dalla mostra segna per molti la scoperta di un artista straordinario, lontano dai nomi più noti ma di pari grandezza. Il mercato dell’arte ne ha già sancito l’importanza, con quotazioni delle sue opere in continua ascesa e una forte richiesta da parte di musei e collezionisti.

Secondo Paolo Bolpagni, la riscoperta moderna di Hammershøi al di fuori della Danimarca è un fenomeno recente, nonostante il successo europeo che l’artista aveva già ottenuto in vita. Negli ultimi anni, la sua produzione è diventata sempre più richiesta, portandolo al centro della scena artistica internazionale.

Ciò che rende Hammershøi immediatamente riconoscibile è l’intimismo minimalista dei suoi interni domestici, caratterizzati da un’atmosfera sospesa e inquieta, da una tavolozza dominata da toni grigi e terrosi, con rare accensioni di colore. Le sue opere trasmettono silenzio, solitudine, attesa, incarnando un’estetica ascetica e un approccio profondamente nordico all’arte e alla vita.

La mostra di Rovigo presenta un corpus selezionato di capolavori dell’artista, offrendo al pubblico italiano un’occasione unica per approfondire la sua poetica. Dopo le esposizioni alla Biennale di Venezia nel 1903 e nel 1932 e l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911, questa è la prima volta in epoca moderna che si organizza una rassegna così ampia sul maestro danese in Italia.

Oltre a celebrare la produzione di Hammershøi, l’esposizione esplora i suoi legami con la tradizione pittorica del XVII e XIX secolo e mette a confronto i suoi lavori con quelli di artisti coevi e successivi. Al centro della sua poetica emerge il tema del silenzio, che si estende dalle stanze vuote e dai ritratti intimi alle vedute urbane deserte e ai paesaggi notturni. Queste suggestioni trovano un’eco nella pittura europea dell’epoca, in particolare in Francia, Belgio e Italia, dove il concetto delle “città morte” e dei “paesaggi dell’anima” ha avuto grande fortuna.

La mostra di Rovigo rappresenta dunque un’opportunità imperdibile per immergersi nell’universo enigmatico di Hammershøi e riscoprire un artista di straordinaria sensibilità.

Info: Palazzo Roverella, www.palazzoroverella.com

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