Wonder woman: le donne, forti per forza

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E’ andato in scena al Teatro Morlacchi di Perugia, martedì 8, mercoledì 9 e giovedì 10 Aprile, “Wonder Woman”.

In principio era destinato ad essere rappresentato al ridotto del Morlacchi, ma poi si è fatto “grande” e una platea gremita ripaga le energie delle attrici Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti in scena in questo commuovente spettacolo.

Antonio Latella e Federico Bellini firmano una regia che prende vita dalla narrazione di un fatto di cronaca reale, da una sentenza, da uno stupro di gruppo.

Una ragazza di Ancona ha il coraggio di denunciare e si trova a vivere il paradosso di scivolare da vittima ad imputata, le quattro giudici ritengono che la sua fisicità sia poco femminile per riuscire a destare desiderio, “Vichingo”, come uno stupratore la registra sul telefono calca l’accento su come il branco non potesse desiderala e tantomeno stuprarla.

Il fatto non è del novecento, non sono trascorsi neanche dieci anni da questa terribile vicenda; la sentenza, in seguito rovesciata, vedeva l’assoluzione del “branco”.

Una corale di parole che entrano nella pancia, bruciano le membra spolpano i pensieri, il ritmo è serratissimo ripercorre le violenze vissute, ripercorre la brutalità di un interrogatorio fatto di domande surreali, illazioni offensive, pensieri primordiali, fino al rinnegamento del padre, coltelli affilati che fanno sanguinare le orecchie, occhi increduli che fissano la rabbia, la paura, lo smarrimento portato in scena.

La Madre, unico sostegno ed orgoglio per la figlia, tutto rimbomba pensieri parole e ricordi dello tsunami di emozioni, si rovesciano sul pubblico che non respira, la verità nella sua crudezza e ferocia, raccontata senza sconti scomoda e faticosa da ascoltare.

E nel finale le “amazzoni” in una danza tribale lasciano il segno tatuato in ognuno di noi, un coro si alza: ”la colpa non è mia né dentro casa né per la via…. L’assassino sei TU, lo stupratore sei TU… siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle Donne che più non hanno Voce!”

Uno spettacolo che commuove… che muove… che smuove… che desta e fa arrabbiare e fa vergognare, una standing ovation celebra la bellezza di un ora e venti di pura energia.

Sonia Lustrino

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