La figura di Francesco Cossiga nel libro di Giampiero Guadagni

francesco cossiga

Interessante appuntamento a Giove su una pagina importante della nostra storia contemporanea con la presentazione del libro di Giampiero Guadagni “Tre minuti trentuno secondi. Francesco Cossiga: i silenzi e il fragore”

Dalla legge elettorale alla forma di governo, passando attraverso le tante ipotesi in campo che esigono pesi e contrappesi necessari al corretto funzionamento delle istituzioni. In questa legislatura si è riaperta la partita delle riforme. Un tema che ha sempre diviso le forze politiche, anche all’interno degli stessi schieramenti.

Tra le tante occasioni perse negli ultimi decenni c’è il Messaggio alle Camere inviato nel giugno 1991 dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. A quell’importante intervento è dedicato un capitolo del libro di Giampiero Guadagni “Tre minuti trentuno secondi. Francesco Cossiga: i silenzi e il fragore”, che sarà presentato sabato 14 ottobre al Castello di Giove, in provincia di Terni. Insieme all’Autore sarà presente l’ex Ministro Vincenzo Scotti. Moderatore dell’incontro Alberto Ciapparoni, giornalista parlamentare di Rtl 102.5.
In quel Messaggio alle Camere, Cossiga in qualche modo sembra interpretare il pensiero di Aldo Moro. E proverà ad interpretarlo, questa è la tesi del libro, in diversi altri momenti e situazioni (non solo dopo la caduta del Muro di Berlino, quando sono iniziate le Picconate, marchio di fabbrica della sua Presidenza). Cossiga, anche in politica estera, dice le cose che, secondo lui, Moro avrebbe detto se fosse uscito vivo dalla prigione delle Brigate Rosse. Un tributo dunque al suo Maestro, un modo di restituirgli la vita che da ministro dell’Interno non era stato in grado di salvare in quei drammatici 55 giorni del 1978.

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