John Lennon: il mito e l’uomo attraverso i testi delle sue canzoni

john lennon

Disponibile in libreria il libro “John Lennon. Canzoni, storia e traduzioni” edito da Diarkos e curato da Vincenzo Oliva e Riccardo Russino

 

John Lennon è sicuramente entrato nel mito della musica rock e pop: merito del suo talento o della sua morte precoce e violenta? Grazie ai due autori di John Lennon. Canzoni, storia e traduzioni qualche risposta si può ricavare, anche in un caso di personalità alquanto controversa come quella dell’ex Beatle.

Vincenzo Oliva è profondo conoscitore del fenomeno dei Fab Four e collezionista dei loro vinili, oltre ad essere autore di vari volumi a loro dedicati, in uno dei quali ha coinvolto anche il giornalista Riccardo Russino, altra firma del volume uscito per i tipi di Diarkos nella collana “Ritmi”.

Da una cultrice dei Beatles durante gli anni della giovinezza, quando non c’era internet e si acquistavano i libri con i testi delle canzoni con traduzione a fronte e si leggeva “Shout!” per conoscere più da vicino John, Paul, Ringo e George, ho ritrovato il piacere di consultare i testi di John Lennon prodotti durante la sua carriera solista, integrati con brani di interviste, testimonianze e cronacge dell’epoca oltre ai giudizi della critica verso i suoi LP dalla qualità altalenante.

Canzoni sofferte, arrabbiate, dolcissime ed evocative rispecchiano gli stati d’animo di un controverso artista, dall’amore quasi infantile e sottomesso per Yoko Ono ai suoi tradimenti, dai suoi eccessi alle sue rivalità con gli ex compagni di avventura e non solo, fino alla sua visione pacifista che lo ha portato nell’empireo di chi spera per un futuro di pace e di uguaglianza; lotta che, a più di trent’anni di distanza, ci troviamo ancora a combattere, ancora inascoltati, pieni di buoni propositi e di armi spuntate per far prevalere il principio del buon senso contro gli interessi dei potenti.

“Imagine” e “HappyXmas (war is over)” sono ormai bandiere che prescindono l’epoca nella quale sono state scritte, capaci non di cambiare il mondo ma, se non altro, di suscitare momenti di profonda riflessione.

Sicuramente la morte violenta e, se volete, stupida di John Lennon, caduto per puro caso sotto i colpi di pistola di Mark David Chapman e della sua mente disturbata, ha alimentato il mito di un artista la cui produzione, come vedremo nel volume, non è sempre stata all’altezza della sua fama.

La sua grandezza è però fuori discussione, come l’influenza che le sue composizioni hanno avuto su molti importanti esponenti della musica anglosassone al di là e al di qua dell’Atlantico: da Bob Dylan agli Oasis, da George Michael a Paul Simon, senza dimenticare gli omaggi alla sua memoria di Paul McCartney, Ringo Starr e George Harryson.

Benedetta Tintillini

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