Libri: Oddi Baglioni racconta il Burri privato

sacco burri the trauma of painting

Esce ‘Controluce’ per le edizioni Donzelli

 

Un Burri privato, che, da burbero medico umbro partito per la guerra in Africa, si ritrova catapultato in un campo di prigionia nel deserto del Texas e che, grazie ai cartoni e i pennelli avuti in dono da un lungimirante caporale dell’esercito americano, scopre il suo talento di pittore. A regalarci un’inedita raffigurazione di Alberto Burri è Alessandra Oddi Baglioni, nel suo ultimo romanzo “Controluce Alberto Burri una vita di artista“, edito da Donzelli.

L’opera è stata presentata a Palazzo Altieri, a Roma, da Francesco Scoppola, direttore generale Mibact, Lorenzo Fonda, pittore medico che ha lavorato a stretto contatto con Burri, Edoardo Sassi, giornalista del ‘Corriere della sera’, Luca Verdone, regista di documentari d’arte, Walter Verini, promotore della legge sul comitato Burri.

Il racconto di Oddi Baglioni ricostruisce il lato intimo del celeberrimo conterraneo, seguendo il filo dell’immaginazione ma basandosi sulle lettere private, le testimonianze e i ricordi dei tanti che lo hanno conosciuto.

Gli amici di città di Castello, innanzitutto, fedeli compagni delle partite di caccia e di calcio, le due passioni intramontabili di Burri, tifoso sfegatato del Perugia e mattiniero battitore di sentieri boscosi. E poi le amiche, le donne che hanno attraversato la sua vita, sul cui sfondo ha sempre campeggiato l’enigmatica moglie Minsa, ballerina americana. Tutte immortalate da Burri con l’obiettivo di una delle sue trenta macchine fotografiche (altra passione di una vita), finora rimasta sconosciuta e per la prima volta svelata in questo libro, che riproduce le sue foto private, scattate agli amici più intimi.

A raccontare la vita dell’artista sono in queste pagine due personaggi sospesi tra la realtà e il romanzo: la giovane assistente inglese degli esordi, tornata a Città di Castello molti anni dopo la morte del maestro, e un gallerista che da quasi trent’anni custodisce un’opera del tutto speciale: un cretto infinitesimale, della taglia di un francobollo. Sarà quest’opera in miniatura – realmente esistente nella sua Città di Castello – a fare da bandolo di questa sorta di romanzo di una vita, che nel centenario della nascita di Burri ce lo svela in controluce.

Alessandra Oddi Baglioni è studiosa e appassionata d’arte. Umbra di nascita, è discendente di due storiche famiglie di Perugia risalenti al Medioevo e da tempo dedica le sue ricerche al patrimonio storico-artistico della sua terra, a partire dagli archivi di famiglia che contengono documenti e pezzi rari sin dal Trecento. Ha pubblicato: ‘Astorre II Baglioni’ (Perugia 2009); ‘La dama e il compasso’ (Roma 2011) e ‘Nozze rosse’ (Perugia 2012).

 

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