Autismo. Monia, la mamma influencer con “Una famiglia nello spettro”

una famiglia nello spettro

Mi ritrovo tra le mani il volumetto “L’arcobaleno batte il Coronavirus!” e scopro la storia di mamma Monia e la sua splendida “famiglia nello Spettro”, alla ribalta dei social per far conoscere la propria storia e stimolare un atteggiamento accogliente da parte della società verso i soggetti colpiti da autismo.

Monia Gabaldo è un medico e una mamma speciale. Sia il suo primogenito Derek, sia i due gemelli Liam e Colin soffrono di un Disturbo dello spettro autistico, anche se a livelli diversi: dopo questa diagnosi, attraverso ulteriori test, è stato appurato che anche lei e suo marito Gabriele soffrono della stessa sindrome, seppur in modo lieve, ecco perché la loro è “una famiglia nello spettro”.

Dal momento della diagnosi mamma Monia ha concentrato le sue energie nel seguire i suoi tre bambini e nel divulgare una cultura dell’accoglienza verso i soggetti colpiti da autismo, al fine di rendere la società più inclusiva verso chi, con la società, fatica a relazionarsi. A tal fine mamma Monia ha aperto il canale YouTube “Autismo ad alto funzionamento” dove racconta la routine della sua famiglia speciale, oltre ad essere presente su Facebook, YouTube, Instagram, Tik Tok, canali grazie ai quali può scambiare esperienze e suggerimenti con famiglie nella stessa situazione, spesso abbandonate a loro stesse nell’affrontare il rapporto con un figlio autistico.

“Il nostro obiettivo è far capire alle persone come approcciarsi all’autismo, come relazionarsi con bambini come i miei – spiega Monia -. Si stima che circa il 10% della popolazione scolastica abbia bisogno di insegnanti di sostegno in classe, è più “normale” di quanto si pensi esser “diversi”. La carta vincente che dobbiamo giocare è quella di includere gli autistici nelle attività di tutti i giorni, di routine: non vanno esclusi come troppo spesso si fa, talvolta pure senza piena consapevolezza dei danni che si creano con l’emarginazione. I bambini come i miei sono persone che capiscono tutto quello che gli viene detto, ma che non sempre sanno come e cosa comunicare. E va detto che c’è un gap nel sistema sanitario nazionale: in Italia c’è una scarsa presa in carico dopo la diagnosi. E le famiglie vengono messe in ginocchio per le spese da sostenere in terapie, visite mediche e giochi utili all’apprendimento. Per questo la mia famiglia si mette in gioco, per rendere più sensibile il mondo sulle tematiche dell’autismo”.

Monia è anche autrice di due libri dedicati ai bambini, il secondo dei quali, uscito recentemente, si intitola “L’arcobaleno batte il Coronavirus!” e contiene una fiaba e un albo da colorare. La fiaba, scritta dalla stessa Monia Gabaldo e illustrata con le deliziose immagini di Arianna D’Iorio, va a braccetto con l’attualità della pandemia e propone un mondo allo specchio: il mondo, ingrigito dall’isolamento individuale imposto dalla Covid-19, dove ogni persona ha perso la sua aura e il suo colore, viene salvato dai tre bambini che, sebbene isolati dal mondo a causa del loro problema, hanno conservato la loro unicità e invitano tutti a colorare la vita, ognuno con il proprio colore. Saranno quindi proprio Derek, Liam e Colin a salvare il mondo dall’isolamento, perché soffrire di autismo non vuol dire essere avulsi dal mondo, dal quale sono in grado di ricevere gli stimoli.

Con il loro colore i tre fratelli contribuiscono a comporre l’arcobaleno del mondo, dove ognuno è speciale a suo modo, e invitano tutti coloro che vogliono vedere un colore solo a comprendere che è proprio grazie ai tanti colori che l’arcobaleno è così bello!

Benedetta Tintillini

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