Legambiente Perugia in prima linea per la tutela del Bosco di Collestrada

bosco di collestrada

Ancora una volta il Circolo Legambiente Perugia e Valli del Tevere è in prima linea per la tutela e la salvaguardia ambientale. In questo caso l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Perugia, ha riguardato i sentieri del Bosco di Collestrada.

Sabato 4 Dicembre 2021, infatti, grazie alla preziosa collaborazione dei volontari di più realtà associative locali – Comitato “Salviamo Collestrada”, Teatro di Colle, Atletica il Colle ASD e Associazione “Colle della Strada” – è stato ridonato alla collettività un bosco molto più pulito. Questo bellissimo angolo naturale, il Bosco di Collestrada, è situato sulla sommità di una piccola collina che domina sia la pianura percorsa dal Tevere che la vicina piana di Assisi, delle quali è spartiacque naturale. Le associazioni che operano in questo territorio hanno a cuore la valorizzazione e la salvaguardia del bosco e del suo ecosistema, insieme al borgo medievale, con il suo paesaggio ricco di secolari memorie storiche e religiose. Quella di sabato è stata un’iniziativa molto proficua: sono stati raccolti 2 sacchi di vetro, 2 di plastica, 4 di indifferenziata ed 1 contenitore colmo di siringhe. Oltre a ciò, sono stati rinvenuti rifiuti speciali quali amianto e moltissimi scarti edili, rifiuti ingombranti come sedie in legno, tubi in pvc, cassette dell’ortofrutta in plastica, sanitari, ecc.

La fondamentale azione di pulizia ha messo, quindi, in risalto lo stato di degrado in cui versano troppo spesso le aree verdi che costituiscono un essenziale ecosistema territoriale da salvaguardare. Quello dell’abbandono dei rifiuti, è da sempre una problematica di estrema complessità; difatti, non è connessa solo ad una questione di educazione al rispetto dell’ambiente e mancanza di senso civico dei singoli cittadini privati quali frequentatori irresponsabili, ma troppo frequentemente rappresenta il sintomo di concrete attività illecite di carattere imprenditoriale che conducono all’ultimo atto dell’abbandono dei rifiuti su suolo pubblico o privato. Basti pensare – ad esempio – ai casi emblematici di abbandono dei rifiuti da demolizione che originano da piccoli interventi di manutenzione o ristrutturazione, interventi questi riconducibili a privati e piccole imprese che, non conferendo nelle discariche o nei centri di stoccaggio o di recupero autorizzati gli scarti edili, alimentano una filiera di illegalità (assolutamente in nero e fatta anche di evasione fiscale).

Di fronte alle tante persone – privati, che consapevolmente abbandonano, se non “nascondono”, rifiuti di ogni tipo, bisogna rispondere non solo con la denuncia ma soprattutto attraverso azioni concrete di cura e valorizzazione del territorio e dell’ambiente.

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