Bracconiere sorpreso a rubare 12 pulcini di ghiandaia marina

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Sorpreso in flagrante un bracconiere mentre rubava 12 pulcini di ghiandaia marina dalle cassette nido posizionate a cinque metri d’altezza sui tralicci dell’alta tensione. Grazie all’operazione dei militari del Reparto Operativo Soarda dei Carabinieri forestali effettuata nei giorni scorsi ai confini tra le province di Roma e Viterbo e rilanciata oggi dalla Lipu che ha collaborato alla buona riuscita dell’operazione, è stato fermato un tentativo di furto di fauna selvatica che avrebbe prodotto gravi danni alla conservazione della ghiandaia marina. Si tratta di una delle specie più colorate e attraenti il cui stato di conservazione è giudicato inadeguato a causa del degrado e della riduzione del suo habitat e classificata “Spec 2” dall’ultimo studio europeo “Birds in Europe 4”. Problemi ai quali si aggiunge il bracconaggio, a causa della bellezza del piumaggio. Oltre al bracconiere colto in flagrante, durante l’operazione è stato denunciato anche un secondo soggetto risultato coinvolto nel furto.

Dopo il sequestro dei carabinieri forestali, i 12 esemplari sono stati affidati al Centro recupero fauna della Lipu a Roma, che li ha misurati e inanellati con anelli Ispra. I pulcini sono già stati riposizionati all’interno delle cassette nido dove erano stati rubati, confidando nell’adozione da parte di soggetti adulti della stessa specie già impegnati nell’accudimento di altri giovani esemplari. Oltre alle ghiandaie marine, al bracconiere è stato sequestrato anche un esemplare di lodolaio, un piccolo falco che sarà liberato in natura appena sarà possibile.

I nidi artificiali da cui sono stati prelevati i pulcini e utilizzati dalle ghiandaie marine sono stati installati a circa cinque metri di altezza sui tralicci dell’alta tensione dalla onlus Ornis Italica nell’ambito del progetto “Ali e tralicci” autorizzato dall’Ispra, progetto grazie al quale sono state collocate circa 130 cassette nido, migliorando così il successo riproduttivo e la colonizzazione di nuove aree.

“Ringraziamo i Carabinieri forestali che hanno portato a termine con successo questa importante operazione – afferma Aldo Verner, presidente della Lipu – I furti ripetuti ai nidi causano gravi danni alla tutela di una specie il cui stato di conservazione non è adeguato a causa di un ambiente agricolo a modello intensivo. Un grazie anche ai nostri volontari e staff del centro recupero, sempre efficienti, dopo le cure fornite, nel riconsegnare alla natura quanto indebitamente sottratto”.

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