Endometriosi: una tavola rotonda dell’Associazione Love Life

endometriosi

Nella Giornata Mondiale dell’Endometriosi, giovedì 28 marzo, l’associazione Love Life ha organizzato alla Biblioteca degli Arconi di Perugia la tavola rotondaDolore Piacere storie di corpi femminiliper sensibilizzare sull’endometriosi, una condizione patologica di infiammazione benigna e dolore cronico frequente nelle donne ma poco conosciuta, dovuta alla presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede deputata.

All’incontro hanno partecipato i professionisti dello staff del percorso psicoeducativo multidisciplinare per donne che soffrono di endometriosi, avviato nell’ambito del progetto ‘Dolore Piacere’, ovvero il Prof. Stefano Federici, direttore scientifico, psicologo, professore di Psicologia generale e Psicologia della disabilità presso l’Università degli Studi di Perugia, la dott.ssa Rosella De Leonibus, psicologa e psicoterapeuta, docente presso la scuola di Psicoterapia della Gestalt a Perugia, Roma e Cagliari, la dott.ssa Nadia Cherli, ginecologa nel distretto ASL Alto Tevere, in consultorio e in libera professione, il dott. Piero Labate, biologo nutrizionista in libera professione, oltre alle pazienti protagoniste del percorso ‘Dolore Piacere’, il dott. Vinicio Martinoli, ginecologo e primario reparto Ginecologia e ostetricia Ospedale Media Valle del Tevere, Pantalla, USL Umbria 1.

Hanno partecipato referenti istituzionali quali Simona Meloni, co-promotrice della proposta di legge “Prevenzione e diagnosi precoce dell’endometriosi’, oltre a Eleonora Pace, Presidente della III Commissione Consiliare Permanente Regione dell’Umbria Sanità e servizi sociali, oltre alle candidate alla carica di Sindaco del Comune di Perugia, Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia.

In Italia la patologia colpisce circa 3 milioni2 di donne, una donna su dieci in età fertile, specialmente tra i 25 e i 35 anni, e viene diagnosticata con un ritardo medio di 8 anni, per diverse ragioni, compresa spesso l’idea che il dolore sia una componente della vita delle donne che richiede accettazione senza indagare oltre.

È una patologia che non si cura e che spesso porta a una diminuzione della qualità della vita di chi ne soffre, a causa del suo impatto sulla vita sociale, la salute mentale, la vita sessuale e la capacità lavorativa, ma con cui si può convivere, come dimostra il progetto Dolore Piacere.

La Comunità Europea ha stimato una spesa sociale annuale di 30 miliardi di euro in Europa, di cui il 75% è attribuibile a congedi malattia. In Italia la spesa complessiva ammonta a 6 miliardi, di cui 33 milioni per giornate lavorative perse, 126 milioni per cure farmacologiche e 54 milioni per il trattamento chirurgico.

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