Icaro: alla Villa Imperiale di Pompei le letture di Abel Ferrara

icaro

Una straordinaria interpretazione per un mito universale che è da sempre monito alla superbia e alla tracotanza dell’uomo, il mito della caduta di Icaro letto e interpretato dal regista e attore Abel Ferrara su poesie di Gabriele Tinti, scrittore e critico d’arte.

Scenario del reading-evento è la Villa Imperiale di Pompei, nell’ambiente dell’oecus (sala di rappresentanza) che accoglie l’affresco della “Caduta di Icaro”.

Abel Ferrara – regista e attore noto per le sue storie drammatiche, di travaglio interiore – darà voce al mito di Icaro e al tormento proprio d’ogni artista.

La performance, organizzata dal Parco archeologico di Pompei con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, braccio operativo della Fondazione Terzo Pilastro sarà fruibile online sui canali YouTube e social del Parco, dal 6 giugno, al fine di promuovere luoghi della città antica, anche attraverso gli strumenti digitali e diffondere la conoscenza e la potenza dei miti del passato e la loro persistente attualità.

Icaro, figlio di Dedalo, un grande sculture e architetto ateniese poi al servizio del Re di Creta Minosse, fu rinchiuso con il padre nel labirinto che egli stesso aveva progettato per timore che ne venissero rivelati i segreti.

Dedalo progettò la fuga creando delle ali di penne e cera che adattò al proprio corpo e a quello del figlio. Tuttavia, una volta in volo, Icaro si avvicinò troppo al Sole facendo sciogliere la cera e precipitando in mare. Soltanto il vecchio padre si salvò.

La caduta di Icaro è il simbolo della caduta dell’uomo ogni volta che pecca di superbia e di tracotanza (hybris).

La Villa Imperiale, così chiamata per lo splendore delle sue pitture, è una vasta residenza costruita a ridosso delle mura della città antica e scenograficamente disposta su terrazze a più livelli digradanti verso il mare. Le grandi e lussuose sale erano decorate con bellissimi affreschi e con pavimenti in marmo a motivi geometrici, di cui rimane solo la traccia che le lastre hanno lasciato sulla preparazione. Fu costruita nel corso del I sec. d.C. e fu distrutta.

“Questo evento del reading era nato, poi rinviato, in periodo di pandemia per poter raccontare una parte di Pompei anche da remoto a chi non poteva visitarla. Ma ci è piaciuto riproporlo, anche se oggi i visitatori in presenza sono tanti e non abbiamo bisogno di richiamare pubblico – dichiara il Direttore Gabriel Zuchtriegel – perché il contributo di un artista è sempre la testimonianza di quanto Pompei sia il catalizzatore, il luogo di incontro di grandi sensibilità, interpretazioni e espressioni artistiche che da sempre e in ogni tempo da esso si lasciano ispirare. Ciascuna voce è capace di trasmettere in modo sempre diverso e originale l’energia di questo luogo straordinario, che non è solo documentazione di storia antica, ma anche vibrazione dell’animo”

L’evento rientra nella serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica e alla pittura rinascimentale. Negli ultimi anni il progetto di Tinti ha visto coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.

L’evento è realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, braccio operativo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, con l’organizzazione e promozione del Parco Archeologico di Pompei e si avvale della collaborazione del Grand Hotel Parker’s.

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