Mamadou ad Amelia per il progetto “Sulle orme di Peter Brook”

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Ha fatto tappa ad Amelia, per l’Umbria, dall’1 al 3 dicembre, il viaggio del Centro di Ricerca e Innovazione Itinerante “Sulle orme di Peter Brook”, progetto nazionale ideato da Teatro Hamlet e organizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura. Per questo progetto il Centro propone una serie di iniziative in otto regioni italiane, precisamente Lazio, Piemonte, Umbria, Marche, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, che hanno come protagonista il grande maestro Mamadou Dioume, attore e storico collaboratore di Peter Brook.

Ad Amelia è stato il Chiostro Sant’Agostino in Via Cavour ad ospitare la prima giornata dedicata a ‘Le Emozioni Fluide’, workshop alla scoperta dell’universo emotivo umano, fatto di sentimenti profondi, emozioni ataviche, impulsi creativi ma anche di paure inibitorie, sovrastrutture sociali e demoni personali. La seconda giornata è stata poi dedicata a ‘L’innovazione in Italia’, conferenza pomeridiana nella Sala dello Zodiaco, presso Palazzo Petrignani. Il giorno seguente, nella stessa location era in programma una seconda conferenza, dal titolo ‘Peter Brook et moi’, sull’esperienza del Maestro Dioume nel teatro di ricerca, accanto a Peter Brook, col quale ha avuto un duraturo sodalizio artistico fra teatro e cinema, e sulle nuove idee alla base della trasformazione del lavoro teatrale portata avanti dal Centro.

Gestito da Gina Merulla, il Centro di Ricerca e Innovazione Teatrale stabile a Roma dal 2014 presso Teatro Hamlet si propone di diffondere le novità elaborate al proprio interno in diversi territori, incontrando un numero sempre maggiore di persone per una divulgazione più ampia ed efficace possibile della nuova modalità teatrale. Una modalità formulata grazie al coinvolgimento del suo storico collaboratore, Mamadou Dioume, l’attore e regista teatrale, ma anche pedagogo senegalese naturalizzato francese, affermato professionista che è entrato nella storia del teatro e non solo, per la sua stretta collaborazione con uno dei più grandi registi del ‘900 Peter Brook, scomparso l’anno scorso.

Obiettivo del Centro è proprio divulgare il pensiero di Peter Brook e, al tempo stesso, proseguire la sua opera di ricerca continua e innovazione dei linguaggi e dei meccanismi teatrali. Con la mission di portare il Teatro di Ricerca e d’Innovazione fuori dal concetto di ‘nicchia’, l’itinerario ideato si snoda attraverso le regioni scelte, evitando il più possibile le grandi città, che per loro natura hanno un più facile accesso a momenti formativi teatrali. Al contrario sono stati preferiti centri più piccoli, fra quelli che hanno, in genere, meno opportunità.

“E’ interessantissimo – afferma in proposito Gina Merullo – notare i differenti approcci al Teatro di Ricerca nelle varie realtà ma la comune voglia di abbracciare il lavoro e mettersi in gioco. E’ uno scambio umano e professionale importante. incoraggiando anche gli artisti e il pubblico a partecipare a questa sorta di nomadismo culturale come nuova modalità di incontro e sviluppo personale”. Con questo particolare progetto il lavoro dell’attore è proposto come un “viaggio nel deserto interiore dell’animo umano, – prosegue la Merullo – in quella parte più nascosta e desolata di noi stessi. Confrontarsi con se stessi è un difficile e complesso percorso di ricerca: è necessario andare oltre le proprie paure e le proprie difese per intraprendere un cammino oltrepassando i confini del conosciuto e del consapevole. E’ fondamentale per ognuno di noi esplorare questa dimensione.”

Maria Vittoria Grotteschi

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