Il Santuario Francescano del “Sacro Tugurio” di Rivotorto d’Assisi

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Passando velocemente lungo la strada che da Perugia porta a Foligno, quando ancora gli occhi sono pieni della vista di Assisi, splendida sulle pendici del Monte Subasio, col suo carico di storia e di sacralità, lo sguardo si posa sulla sagoma neo-gotica del Santuario Francescano di Rivotorto, nato a protezione del Sacro Tugurio, ovvero della piccola e misera costruzione che vide la nascita dell’ordine dei Frati Minori.

“Hic primordia Fratrum Minorum” recita l’iscrizione sul portale d’ingresso della chiesa a tre navate, e sulla lunetta è rappresentato il “Miracolo del Carro di Fuoco”, accaduto proprio in questo luogo: Francesco apparve ai suoi fratelli a bordo di un carro di fuoco che volteggiò per tre volte all’interno del tugurio, mentre in realtà si trovava ad Assisi in attesa di essere ricevuto in udienza dal Vescovo, Guido II.

In questo piccolo riparo, composto da due piccoli ambienti dal basso soffitto, Francesco e i due primi fratelli che lo seguirono (Bernardo e Pietro Cattani) trovarono rifugio. Si trattava di una piccola casupola, un capanno con un tetto di frasche, usato come riparo dai contadini del luogo, spoglio di ogni suppellettile, tanto che per riposare i fratelli si sdraiavano in terra, con un pietra come cuscino, psacro tugurioer vivere il Vangelo in assoluta e rigorosa povertà. Con il tempo altri fratelli si unirono al piccolo gruppo, tanto che a stento trovavano tutti rifugio all’interno delle povere mura.

E’ dal Sacro Tugurio che Francesco mosse alla volta di Roma, insieme ad una decina di suoi confratelli, nel 1209, per chiedere ed ottenere da Papa Innocenzo III la prima approvazione orale della regola francescana.

Il Tugurio di Rivotorto fu la dimora di Francesco e dei suoi compagni per circa tre anni, dal 1208 al 1211, quando, cresciuti ormai di numero, si spostarono alla volta della Porziuncola, a qualche chilometro di distanza.

Per più di due secoli il tugurio rimase un’umile abitazione, perlopiù utilizzata da frati che volevano condurre una vita eremitica.

Nel 1455 poi, fu costruita, con il permesso del Vescovo, una “Maestà” per la celebrazione dell’Eucarestia, finché nel XVII secolo fu realizzata la chiesa più ampia, con annesso convento.

L’edificio che possiamo vedere oggi è stato realizzato nel XIX secolo, dopo la distruzione del precedente a causa di un grave terremoto nel 1854.

di Benedetta Tintillini

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