Libri. La figura di Caterina Sforza narrata da Pierluigi Moressa

caterina sforza

Esce per Diarkos, nella collana “Biografie”, il volume “Caterina Sforza. Potere e bellezza nel Rinascimento” scritto da Pierluigi Moressa.

 

Avvincente come un romanzo, la biografia di Caterina Sforza, nipote di Francesco Sforza del quale abbiamo accennato per le sue origini umbre, scorre veloce con una lettura semplice ed avvincente benché strettamente legata ai fatti più o meno documentati relativi agli uomini, i cavalier, l’arme e gli amori si direbbe, parafrasando Virgilio.

Caterina, infatti, è un personaggio storico se non unico, si può asserire sicuramente molto raro, poliedrico, affascinante, contraddittorio: capace di grandi amori e sentimenti profondi verso i suoi tre mariti come di profonda malvagità come quella che ha guidato la sua vendetta in occasione dell’uccisione del quo secondo marito Jacopo Feo, diffondendo il terrore e inondando di sangue tutta la sua signoria. Capace di atti di coraggio nel difendere la sua signoria e al contempo dedita all’alchimia tanto da redigere un libro di ricette per tutti gli usi, dai rimedi di bellezza alla cura di malattie come la lebbra o le convulsioni.

Proverbiale la sua bellezza, benché non siano pervenuti fino a noi suoi ritratti certi, famosa per il suo coraggio tanto da mettere in pericolo la vita dei suoi stessi figli, indomita nonostante la sconfitta le inflisse Cesare Borgia detto il Valentino, che le strappò il suo ducato dopo una strenua resistenza.

L’autore, che già precedentemente ha pubblicato volumi sulla Romagna e la sua storia, narra in prima persona le gesta di Caterina, contestualizzandole dal punto di vista storico e geografico, rendendo efficacemente il difficile periodo, sanguinoso e vendicativo, che vedeva una miriade di piccoli stati confinanti impegnati in un minuetto di alleanze che cambiavano di volta in volta il panorama politico, soprattutto in relazione al Papa di turno, essendo il ducato di Forlì di cui Caterina era signora, sotto il dominio dello Stato della Chiesa.

In un’epoca nella quale il ruolo delle donne era esclusivamente accanto al focolare, la vita di Caterina brilla per unicità, e la sua figura continua potente ad affascinare a cinquecento anni di distanza dalla sua morte.

Benedetta Tintillini

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