Fiorenzo Mascagna dedica a Fellini ‘Sulle tracce del visionario’

fiorenzo mascagna

L’artista Fiorenzo Mascagna presenta ‘Sulle tracce del visionario’ Opere in mostra dedicate a Fellini, mostra allestita a Viterbo, presso il Museo Nazionale Etrusco, Rocca Albornoz, dal 10 al 19 novembre 2023. (info: www.itnerart-cultura.it – Studio Via Sant’Egidio 11, Viterbo – tel. 3206388040).

In occasione del vernissage, venerdì 10, alle 17 è prevusta una narrazione delle opere a cura dell’attore e regista Pietro Benedetti e la presentazione a cura del filosofo professor Aurelio Rizzacasa. Sabato 11, sempre alle 17, prenderà vita lo spettacolo ‘Egli danza. Federico Fellini: il sogno, la magia, il ballo’, a cura della giornalista esperta di cinema e letteratura Rosella Lisoni, con letture di Pietro Benedetti.

L’autore, creatore di opere di scultura e design, dense di significati e riferimenti simbolici, come un artista artigiano che offre le sue opere come intense esperienze, esplora anche i meandri della contaminazione artistica fra generi e materiali. Lavora su legno e pietra realizzando anche opere con una particolarissima tecnica che unisce il legno policromo proprio alla pietra.

Nella ‘Antiplasticità dell’immagine quadro’ riconosce l’elemento portante delle opere che presenta in questa esposizione. “Le figure – afferma – si frammentano in parti autonome e conservano le fratture anche una volta ricomposte; il passaggio è quello che va dall’ordine al caos degli elementi verniciati, per poi approdare di nuovo alla forma coerente della composizione. L’idea classica del microrganismo che sprigiona energia si dissolve nell’ironica volontà di vedere frammentata l’immagine: le forze che costituiscono il nodo plastico sintetico diventano liquide e si trasformano in racconto.”

E parlando della scultura su tavola, “proprio perché la presenza del vuoto è parte integrante dell’opera, – afferma – la tridimensionalità si attenua per  lasciare spazio alla percezione pittorica di forme appartenenti al piano. Più che di sculto-pittura è corretto parlare di impianto scultoreo ridefinito dal colore steso sulle superfici con strumenti tecnici per carrozzeria e non a pennello. È la distanza tra i medium scultorei della tradizione e le soluzioni innovative offerte dalla tecnologia a favorire la contaminazione tra tecniche ed elementi. Le superfici delle parti, ricalibrate dal colore, favoriscono soluzioni percettive che danno dell’opera una vista d’insieme, come se si trattasse di un mosaico. Il colore assume in questo caso un ruolo da mediatore nei confronti dei materiali primitivi caldi come il legno e freddi come la pietra, dai quali dipende la solidità materica della composizione.”

Esigenza cromatica e necessità plastica, secondo Mascagna, nel convivere all’interno dell’immagine quadro, spingono l’opera oltre la resa tridimensionale della pittura rettificata, dal momento che la vernice che ricopre gli elementi li veste e li mette in relazione tra loro, dando vita al significato spirituale dell’opera.

“L’antiplasticità frontale, – conclude parlando del suo lavoro artistico – contrapposta al nodo plastico, può voler dire occasione estetica per indagare il rapporto tra forma, materiali, vuoto e colore, quindi ricerca di nuove possibilità espressive laddove si avvertono esaurite quelle della scultura tradizionale. L’opera in questo caso si mimetizza e sfugge alla sua stessa narrazione che la vuole paladina dell’impianto tridimensionale”.

Fiorenzo Mascagna è nato a Caprarola (VT) il 18 agosto del 1959. Dopo aver conseguito la maturità artistica presso l’Istituto d’Arte di Civita Castellana si è diplomato in scultura con lode nella stessa Accademia di Belle Arti di Viterbo dove ha insegnato Teoria della percezione e Psicologia della forma. Allievo di Michelangelo Conte e Alfo Mongelli, ha seguito un percorso formativo caratterizzato dal rapporto tra arte e scienza.

Le riflessioni epistemologiche di Gaston Bachelard sulla conciliazione degli opposti hanno guidato la ricerca artistica dello scultore che si è distinto per aver conciliato le differenze tra razionalità ed empirismo.

Nelle opere di scultura e design, che vedono la compresenza di pietre, legni e vernici industriali, è racchiuso il senso dell’attuale produzione che trova nelle contaminazioni materiche l’alfabeto linguistico delle sue espressioni.

Maria Vittoria Grotteschi

Post correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.