Grandi Langhe 2024: a Torino 300 cantine in assaggio

grandi langhe

Uno degli eventi del settore più attesi è Grandi Langhe 2024, che ha avuto luogo a Torino nei giorni 29 e 30 gennaio. E’ la degustazione dedicata alle nuove annate delle Docg e Doc di Langhe e Roero riservata ad operatori professionali, buyer, enotecari, ristoratori, agenti commerciali, sommelier professionisti. Una manifestazione all’interno della quale 300 cantine presentano in anteprima le nuove annate delle DOCG e DOC di Langhe e Roero. L’evento si è svolto per l’ottava edizione, confermando per la terza volta la location delle OGR di Torino, in Corso Castelfidardo 22, luogo che conferma e rafforza lo stretto legame con il territorio e la città di Torino.

La manifestazione, organizzata da Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio tutela Roero, è in crescita a livello nazionale e internazionale, dato che di anno in anno migliora la rappresentatività all’evento delle aziende vinicole di Langhe e Roero che raggiungono quest’anno cifra tonda e coprono quasi la totalità delle aziende associate al Consorzio.

Dopo aver avuto come ospiti il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, quest’anno la novità è stata la partecipazione attraverso un grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa. L’intenzione è quella di tendere la mano ad altri territori per rappresentare al meglio l’intera regione vitivinicola piemontese. Ad apertura della due giorni, terza edizione di “Changes” che ha trattato il tema “Langhe (not) for sale” attraverso la presentazione della ricerca svolta quest’anno dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e che ha coinvolto più di 200 cantine delle Langhe proprio per approfondire il tema del cambio generazionale e l’interesse di capitali stranieri nei confronti delle zone famose per vini come il Nebbiolo, il Dolcetto, il Barbera e il Moscato, ma anche per i prodotti dai vitigni internazionali tra cui i più rappresentati sono lo Chardonnay, il Sauvignon, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. Un incontro affascinante, dunque, dove si respira la storia della vitivinicoltura torinese nel tentativo di un incontro fra tradizione e innovazione.

Maria Vittoria Grotteschi

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