La pandemia ci mette alla prova? Qualche consiglio per reagire con positività

covid 19

La pandemia da Covid 19 non allenta la presa, anzi, barlumi di speranza presto si tramutano in ombre nere e nuovi interrogativi; tutto questo produce, in ognuno di noi, sentimenti di scoramento, stanchezza, ansia se non addirittura paura per il futuro e per la propria vita, oltre al sentimento di costrizione e limitazione delle proprie libertà personali.

“Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità” sosteneva Albert Einstein, e noi, anche questa volta, vogliamo pensare positivo cercando di trovare e condividere con voi, con l’aiuto della dottoressa Beatrice Gentili psichiatra, psicoanalista e specialista in yogaterapia e di meditazione e benessere psico-corporeo, il “lato positivo” di una pandemia.

Dottoressa Gentili, la pandemia ci chiude in casa e ci limita nei rapporti sociali, molti di noi vivono in modo negativo questa “costrizione”, cosa possiamo fare per non percepirla più come tale?

Il maggior tempo a nostra disposizione è un tesoro che può essere impiegato per scoprire nuove potenzialità, capacità, talenti che potremmo possedere e dei quali non siamo consci, senza contare il fatto che la tanto temuta solitudine può essere un’opportunità per ascoltarsi e fare attenzione ai nostri ritmi interni, una volta tanto non stravolti dalla caotica routine quotidiana. Con un attento ascolto di noi stessi è possibile valorizzare gli aspetti più sottili dell’essere, e questa situazione che siamo costretti a vivere ci può insegnare che le crisi, se accolte, possono essere importanti generatrici di rinascita e di purificazione: non dobbiamo ostinatamente pretendere di tornare allo status quo, ma cercare di percepire il movimento in atto per trovare nuovi equilibri: ciò che sembra oscurità, accolto nel modo giusto, può attivare risorse interiori che ignoriamo di possedere.

Certo, il bombardamento di notizie al quale siamo costantemente sottoposti non contribuisce ad uno stato di benessere e rilassamento, ascoltare e leggere le notizie significa molto spesso crescita degli stati d’ansia…

Il bombardamento delle informazioni è certamente deleterio da questo punto di vista. Io consiglio vivamente di spegnere la televisione ed aprire un buon libro: ora lo confermano anche le neuroscienze, leggere argomenti interessanti aumenta la produzione di serotonina con relativa percezione di un senso di benessere. Dobbiamo essere in grado di coltivare uno stato di coscienza ed auto consapevolezza che ci permetta di perseguire uno stato di positività.

Cosa non facile in questo momento…

E’ possibile anche nel mezzo di una pandemia. Anche in momenti terribili quali le deportazioni nei lager nazisti, durante la II Guerra Mondiale, con tutto il bagaglio di esperienze a dir poco scioccanti che le persone sono state costrette a subire, i superstiti hanno raccontato che solo l’appiglio alla propria interiorità ha permesso loro di sopportare e sopravvivere. Immettere “spazzatura” tramite notizie negative è molto pericoloso, implica reazioni sbagliate ed impoverisce la mente, mente che è deputata a sorreggere il corpo.

Oltre alla lettura, quali altra attività possono aiutare il corpo e la mente?

E’ importante il nutrimento affettivo, evitando sentimenti negativi ed oppositivi, per il benessere del nostro spirito e per il nostro corpo: affetto che si può riversare sulle persone ma anche, perché no, su un animale indifeso al quale possiamo donare il calore di una casa, con la consapevolezza che fare del bene vuol dire stare bene; si può godere della natura, di un tramonto ascoltando il proprio respiro, apprezzare la bellezza, l’arte e la musica, concentrarsi nella preghiera, non dimenticando che l’anima è una realtà fisica.

Molte persone sono sopraffatte dalla situazione presente, molte altre sembra non siano coscienti del pericolo pretendendo di non rinunciare all’aperitivo o alla cena al ristorante. Come si spiega?

La nostra felicità deve dipendere soltanto da noi. Chi si ostina ad uscire, assembrarsi, a non rinunciare a “riti” quali quello dell’aperitivo lascia che la propria felicità dipenda da qualcosa di esterno. Dobbiamo cogliere la differenza tra ciò che si consuma e ciò che si coltiva, trovando il senso della propria vita. Dobbiamo sottolineare che sono molte le persone che si comportano in maniera irresponsabile, ma sono molte di più quelle silenziose che sorreggono la nostra società.

Vuole aggiungere un ultimo consiglio ai suoi preziosissimi suggerimenti?

Si, certo, la prima regola per essere felici è iniziare positivamente ogni giorno che ci viene regalato: ogni mattina svegliamoci grati per il dono della vita, non c’è niente di meglio che svegliarsi con un “Grazie”.

Benedetta Tintillini

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