A due passi dal mito: inaugurata la mostra a Perugia

a due passi dal mito

E’ stata inaugurata a Perugia lo scorso 4 novembre e sarà aperta con ingresso libero fino al 14, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30, la mostra ‘A due passi dal mito’, presso l’ex Chiesa Santa Maria della Misericordia, al numero 54 di via Oberdan. Espongono sul grande tema del racconto simbolico Salvo Seria e Walter Capezzali che già da tempo hanno posto al centro della loro produzione artistica il tema del mito, trattato con intenti e linguaggi dissimili uno dall’altro.

“Approcciarsi ai miti o narrarli, – è stato affermato in presentazione – è un esercizio che il mondo dell’arte e la cultura più in generale, hanno da sempre praticato Salvo Seria e Walter Capezzali, – che – già da tempo hanno posto al centro della loro produzione artistica il tema del mito, trattato con intenti e linguaggi dissimili uno dall’altro.”

“Capezzali – si legge nella presentazione della mostra – racconta i miti e le sue storie, appartenenti alla letteratura classica, con l’ausilio di una impeccabile e sofisticata tecnica del collage, palesando allo spettatore una visione di essi dissacratoria, utilizzando codici appartenenti alla cultura “Pop”. Salvo Seria, si rapporta con un mito che si richiama al classico, non solo in termini espressivi quali la pittura, quanto piuttosto al tentativo di denunciare l’enigma mai risolto di una umanità sempre in bilico tra natura e divinità. Quindi due visioni diverse, quasi parallele, ma che convergono in un unico punto di fusione, cioè nell’affermare convintamente che i miti non sono mai scomparsi, ma hanno solo cambiato sembianze e collocazione, ritrovando una nuova ragion d’essere. Da questa mostra emerge un nuovo inquietante fenomeno: da una società odierna, così confusa e disgregata, dove la crisi del divino è ormai conclamata si propone una nuova icona umana, che non cerca più la divinità al di fuori di sé, ma si pone essa stessa, attraverso la sua arroganza, come divinità.”

Vive a Foligno Walter Capezzali. Architetto, grafico, storico del cerimoniale, autore di diverse pubblicazioni, e di mostre in Italia e all’estero, analizza, con opere grafi che di diversa natura (collage, acquerello e china su carta, acquerello ed acrilico su tela). Tratta il tema degli antichi miti classici e il loro intrigante rapporto con la quotidianità parafrasando o evidenziando i significati sublimali che stanno dietro all’immagine contemporanea. É esperto di tecnica di collage manuale (fin dal 1970), che attinge ad una collezione personale di immagini, ritagliate (spesso con uso di lente di ingrandimento), decontestualizzate e ricomposte, fino ad ottenere un montaggio omogeneo, apparentemente fotografico, ma che però è un originale unico e irripetibile. Idea collage su temi mitologici e di reinterpretazione mitologica dal 1970, con mostre e riconoscimenti in Italia e all’estero. Vive a Foligno

Nasce a Militello in Val di Catania Salvo Seria. In età giovanile consegue gli studi nella città etnea, dapprima presso il Liceo artistico statale e dopo all’Accademia di Belle Arti. In una terra ricca di contrasti, dove il fuoco del vulcano viene domato dalle acque del Mediterraneo, è qui che si stagliano fantasiose le figure barocche che evocano miti e leggende mai tramontate. Tale contesto ambientale sarà determinante alla formazione stilistica e narrativa del giovane artista con riferimenti puntuali alla metafisica e al surrealismo. Attraverso la rappresentazione dei miti classici l’artista, poi, affina il suo linguaggio inserendo nella sua pittura elementi simbolici quali: mollette, sauri, ecc… necessari ai fini della sua narrazione. Tutto ciò sarà propedeutico ad una nuova fase evolutiva, dove il mito verrà affrontato includendo aspetti più generali che coinvolgono sia il vivere quotidiano che l’alto profilo culturale, così vengono rappresentati i totem consolidati nella società, i simboli e i luoghi dell’arte, tutti raccontati in modo provocatorio e dissacratorio, fornendo così allo spettatore una nuova e accattivante chiave di lettura.

Maria Vittoria Grotteschi

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