Dopo oltre quattro secoli, il condottiero Ascanio Della corgna trova degna sepoltura nella cappella degli Oddi. Iniziativa del distretto 108L Lions Club, Lions Club Corciano e Comune di Perugia.
Dopo quasi cinque secoli di oblio e peregrinazioni, le spoglie del condottiero rinascimentale Ascanio della Corgna torneranno finalmente a riposare nella chiesa di San Francesco al Prato, a Perugia. La cerimonia solenne di sepoltura è fissata per sabato 21 giugno alle ore 10 nella cappella degli Oddi, recentemente restaurata, che già ospita il busto del marchese, proveniente dal Palazzo dei Priori.
L’iniziativa è promossa dal Distretto 108L Lions Club (Lazio, Umbria, Sardegna), dal Lions Club Corciano ‘Ascanio della Corgna’ e dal Comune di Perugia. Alla cerimonia prenderanno parte il vicesindaco Marco Pierini, il governatore Lions Club Salvatore Ianni e Gianfranco Cialini, presidente del Lions Club Corciano e artefice del ritrovamento dei resti del condottiero. Prima della sepoltura, le ossa riceveranno la benedizione durante una cerimonia religiosa nella vicina chiesa di San Bernardino.
Ascanio della Corgna morì nel 1571, a 56 anni, al ritorno dalla battaglia di Lepanto, di cui fu uno dei protagonisti. Fu tumulato nella cappella di famiglia a San Francesco al Prato, ma con l’unità d’Italia e la confisca della chiesa da parte dello Stato, le tombe della famiglia della Corgna vennero profanate e le lapidi disperse. Solo nel Novecento furono rinvenute e, nel 1967, le ossa della nobile famiglia vennero collocate anonimamente in cassette metalliche, dimenticate per decenni.
Grazie alle ricerche storiche avviate nel 2013 e culminate tra il 2018 e il 2019, si è riusciti a recuperare e identificare i resti, grazie anche alla ricognizione dell’équipe guidata dal professor Mauro Bacci dell’Istituto di Medicina legale dell’Università di Perugia.
A 454 anni dalla sua morte, il ritorno di Ascanio della Corgna nella chiesa dove ebbe solenni esequie rappresenta un gesto di memoria e riconoscenza verso una figura centrale della storia umbra e italiana. Un simbolico “ritorno a casa” reso possibile dall’impegno congiunto delle istituzioni e del volontariato civico.