Marcello Rinaldi: lettera di saluto per il suo ultimo giorno di scuola

quaderni istituto agrario marcello rinaldi
Il Preside dell’Istituto Agrario Ciuffelli-Einaudi di Todi Marcello Rinaldi va in pensione e prende congedo con una lettera di saluto e di riflessione sul percorso fatto e quello da fare.
Cari studenti, genitori, docenti, educatori, ata, amministratori oggi è il mio “ultimo giorno di scuola” e il prossimo 31 agosto sarà l’ultimo giorno di servizio in questa Scuola. Pensando a questo momento di saluto, mi ha aiutato nella riflessione un libretto di poche pagine disperso nella biblioteca del mio studio; non ricordo nemmeno di averlo comprato o di averlo ricevuto in regalo da qualcuno. Si tratta di La forza della leggerezza di Arturo Paoli. Così, ho cercato di immaginare questa leggerezza un po’ nella mia vita, e, soprattutto, nella vita professionale, nella scuola. Vi ho trovato due chiavi di lettura che vorrei condividere voi. Innanzitutto nella prospettiva dei processi educativi, leggerezza implica per l’organizzazione scolastica e soprattutto per la pratica didattica la ricerca di ciò che è “essenziale”, innanzitutto per i futuro stesso degli studenti che ci sono affidati, e, in questo senso, l’esperimento della “scuola senza zaino” nella nostra Ipsia mi piace immaginarlo come un piccolo seme per la direzione da intraprendere.
D’altro canto, “essere leggeri” è ripensare uno degli aspetti più controversi dell’educazione, è ripensare una valutazione lieve, non per premiare o sanzionare, promuovere o bocciare, ma per “far crescere” e maturare, per alimentare il senso della fiducia e della responsabilità. Ed anche in questa prospettiva, non si può non ricordare l’invito alla leggerezza di Socrate, agli albori della nostra civiltà, con l’aforisma del saggio che è colui che “sa di non sapere”, ancor più pregnante, credo, per la figura dell’insegnante. Ho la personale convinzione che le politiche, le strategie e le tecnologie per rendere la scuola capace di affrontare le enormi sfide dell’apprendimento nel mondo contemporaneo rappresentino una occasione irrinunciabile per lo sviluppo stesso delle nostre comunità e dell’intero Paese. E di questo, mai l’opinione pubblica ne è stata consapevole come in questo periodo in cui la scuola è stata solo “a distanza”.
Il capitale umano è e sarà, anche per il futuro, la risorsa essenziale. Voglio ringraziare tutti voi per il supporto e la collaborazione che si è sviluppata in questi anni di lavoro veramente intenso ed impegnativo che ci ha accumunati negli obiettivi da raggiungere, non senza criticità e non senza intensi momenti dialettici, ma è innegabile che la collaborazione fra tutti noi e il senso di comunità educante sia stato il valore aggiunto e l’elemento portante per ottimizzare i risultati a cui tutti abbiamo aspirato.
La mia carriera professionale, in particolar modo quella prima di Preside e poi di Dirigente scolastico, è stata sovrabbondante di avvenimenti, di parole, di progetti, di realizzazioni, di emozioni… Ho lavorato con grande passione anche nei momenti più difficili, cercando di fare tesoro dalle istanze provenienti dalla “scuola viva”, dalle storie scolastiche degli allievi, dalle esperienze di didattiche “efficaci”, con il fine ultimo del “bene” degli studenti. Non nascondo di provare un po’ un senso di vuoto. Per la prima volta nella vita non so bene cosa succederà e cosa mi sta aspettando dietro l’angolo, non servono più programmi, progetti, idee che mi hanno sempre guidato nel passato; ma non vi nascondo neppure di essere curioso di questo futuro incerto, di questo tempo da riempire con meno cose, ma, almeno spero, con più vita.
Di questi ultimi undici anni trascorsi all’IIS Ciuffelli-Einaudi terrò sempre un ricordo indelebile, ho lavorato con seri professionisti, bravi ragazzi, famiglie disponibili al dialogo, Consiglio d’Istituto collaborativo, sindaci e assessori sempre vicini alla scuola. Auguro quindi a tutto il personale scolastico un buon proseguimento ed un sereno avvio del prossimo anno scolastico, nonostante l’emergenza che ancora ci troviamo a vivere. Al nuovo dirigente un augurio di buon lavoro. Ed ora è tempo di andare e continuare quel cammino che la vita ci impone, con la promessa che, con il cuore, vi sarò sempre vicino. Buona vita a tutti!
Marcello Rinaldi
PS: Ed ora una preghiera, considerando il perpetuarsi dell’emergenza sanitaria che sconsiglia raduni ed assembramenti e che quindi non consente i tradizionali momenti di festa per il pensionamento del personale, desidero che per il mio congedo non vi affannaste a trovare “regali” o cose simili. Chi, nel cuore, sentisse il desiderio di rivolgermi un pensiero, compia un gesto di bene per qualcuno, a lui vicino, che si trova in una qualche difficoltà.

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