La Carta Etica sull’Intelligenza Artificiale, AI Assisi Act, è stata presentata giovedì 13 marzo presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, a Palazzo Grazioli, Roma. L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e accademiche di rilievo, tra cui Alberto Barachini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, e Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Il documento, nato dalla collaborazione tra i frati minori conventuali del Sacro Convento di San Francesco in Assisi e l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, era stato presentato ufficialmente per la prima volta il 15 settembre 2023 durante il Cortile di Francesco. Tradotto in diverse lingue – inglese, francese, spagnolo, tedesco, cinese e giapponese – mira a promuovere un dibattito trasversale e universale sull’etica dell’AI.
Etica e responsabilità al centro del dibattito
“La tecnologia deve servire l’uomo, non il contrario. L’Intelligenza Artificiale è un’opportunità, ma solo se usata per accrescere la nostra capacità intellettiva e migliorare la qualità della vita” – ha affermato Cosimo Lorusso, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria. Ha inoltre sottolineato la necessità di evitare che il controllo dell’AI si concentri nelle mani di poche piattaforme digitali.
L’On. Alberto Barachini ha ribadito l’importanza di un approccio etico alla tecnologia, evidenziando tre sfide chiave: tutela del diritto d’autore, identificazione dei contenuti generati dall’AI e contrasto ai deepfake.
Per fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento, l’AI Assisi Act non impone regole, ma stimola una riflessione sulla responsabilità umana: “Come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il documento ribadisce la centralità della persona e dei suoi diritti inalienabili”.
L’AI tra innovazione e rischi per l’informazione
“La vera sfida è utilizzare l’AI per migliorare e approfondire l’informazione, non solo per automatizzare i processi”, ha dichiarato Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti. Mario Morcellini, direttore del Coris (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università La Sapienza), ha invece sottolineato l’importanza di diffondere il documento nelle scuole e università: “L’AI è un’enorme quantità di dati, ma il vero valore sta nel modo in cui diventano conoscenza e consapevolezza”.
Giovanni Parapini, direttore della sede Rai Umbria, ha apprezzato il fatto che la Carta sia nata da un’iniziativa territoriale, dove “c’è ancora un contatto umano che favorisce il confronto e il senso di comunità”. Ha poi ribadito il ruolo della Rai nel sensibilizzare i giovani su questi temi.
Verso un osservatorio permanente sull’AI
Durante la conferenza stampa è stato annunciato il prossimo passo del progetto: la creazione di un osservatorio permanente per monitorare l’attuazione delle linee guida dell’AI Assisi Act. Un’iniziativa che punta a garantire un uso etico e responsabile dell’Intelligenza Artificiale, tutelando i principi di trasparenza, equità e centralità dell’uomo.
L’AI Assisi Act rappresenta quindi un contributo concreto al dibattito sull’etica dell’AI, con l’obiettivo di promuovere una tecnologia al servizio dell’umanità.